Formazione

Mignani, non solo Milano da bere

Il grande comunicatore è stato creatore di tutta la comunicazione di Telefono Azzurro, e non solo. Un ricordo di Ernesto Caffo

di Daniela Verlicchi

Comunicatore geniale, grande interlocutore ed insegnante appassionato. Questo era Marco Mignani, scomparso ieri, aveva 63 anni, una figura che segnato profondamente la storia del costume e ha innovato come pochi altri il mondo della comunicazione pubblicitaria italiana negli ultimi decenni. I funerali si sono svolti questa mattina nella chiesa del Santo Redentore di via Palestrina, a Milano. Marco Mignani, per 20 anni è stato inventore e anima delle campagne di Telefono Azzurro. Ma era anche e soprattutto un semplice volontario che spendeva la sua professionalità per la sua onlus, da vent?anni Telefono Azzurro (anche se ha avuto diverse collaborazioni, l?ultima con Vidas). Ha consegnato il suo ultimo lavoro poche ore prima di morire. Lo ritroveremo sul grande schermo ad aprile con una campagna contro la violenza sui bambini.

Il logo di Telefono Azzurro disegnato da Marco Mignani

Il ricordo del presidente di Telefono azzurro Ernesto Caffo Chi era Marco Mignani? L?ideatore della nostra struttura comunicativa, il volontario per eccellenza. Lavorava da 20 anni con noi e non ci ha mai chiesto una lira. È rimasto con voi fino alla fine. Il suo studio ci ha recapitato la sua ultima campagna poche ora fa. Ci ha lavorato fino all?ultimo. Nello spot che andrà in onda ad aprile c?è un mano di un adulto che afferra con violenza una bambina. L?idea sottostante è: non lasciamo che qualcuno strappi loro l?infanzia. Cosa ha «capito» Mignani di Telefono Azzurro? Che si doveva parlare direttamente ai bambini per prevenire la violenza. Che la strada da seguire era quella della sensibilizzazione, non dello schock emotivo. Che bisognava essere indipendenti dai finanziamenti pubblici ma non puntare tutto sul fund raising. È stato sempre una figura di riferimento nel nostro direttivo. Non solo un creativo, dunque. Era un professionista che aveva la grande capacità di comunicare quello che siamo. E ci riusciva perché sapeva ascoltare. Passava ore assieme ai nostri operatori. Dopo le nostre riunione diceva: «Fammi pensare». Tempo qualche giorno, arrivava con decine di schizzi sotto braccio dei quali amava discutere all?infinito Anche il simbolo di telefono Azzurro è opera sua? Esatto. Ha adattato il primo logo di Giugiaro e lo ha umanizzato, disegnando un bimbo con la cornetta in mano. Era la sua idea di Telefono Azzurro

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