Non profit

Microcredito, il Comitato fantasma

Finanza etica. L’ente presieduto da Mario Baccini ha il patronato di Palazzo Chigi, ma senza i fondi del Mae non decolla. Di Christian Benna

di Redazione

di Christian Benna

«Se fa un articolo su di noi, le toccherà lasciare la pagina bianca. Temo non avrà molto da scrivere». A un anno dalla nascita, dopo un laborioso parto nel decreto Omnibus del marzo 2006 e dal battesimo a cinque stelle sotto l?Alto patronato della Presidenza dalla Repubblica, i colleghi tricolore del premio Nobel Muhammad Yunus non muovono ancora i primi passi. Anzi. Il Comitato nazionale del microcredito, erede per linea diretta di quello del 2005, l?anno dedicato ai piccoli prestiti e ancora oggi guidato dal vicepresidente del Senato, Mario Baccini, è fermo al palo. Zero iniziative, bilancio delle attività pressoché nullo. Il sito Internet ancora in allestimento. Solo due riunioni o poco più.

Un?indolenza che incomincia a far sospirare qualcuno nella nutrita schiera di membri (una trentina fra enti, università, ministeri, ong e associazioni) e a parlare a mezze frasi del comitato come di «un guscio vuoto» .

L?ennesimo ente socialmente inutile? Manco per sogno, rispondono piccati i vertici del direttivo. «La barca forse è ancora in alto mare », dice Mauro Limiti, responsabile Dipartimento nazionale e dirigente di Artigiancassa, «in effetti siamo ancora ai blocchi di partenza. Per iniziare bene col vento in poppa ci vuole tempo». Tempo e soprattutto denaro. Ma i quattrini richiesti al ministero degli Affari esteri tardano ad arrivare. Forse per via di casacche politiche, o forse per la gestione, non esente da critiche, della cooperazione durante l?era Baccini, quand?era sottosegretario alla Farnesina. Tant?è.
Neppure il fund raising per raccogliere denaro da privati è in fase di rullaggio. C?è qualche timido contatto con le fondazioni di origine bancaria, ma ancora nulla di decisivo.

Una casa in famiglia
Da qualche settimana almeno c?è un tetto solido e sicuro. La sede del Comitato è stata appena inaugurata a Roma in pompa magna – presente all?appuntamento perfino Sheikha Haya Rashed Al Khalifa, presidente dell?Assemblea generale dell?Onu – all?interno di locali offerti in comodato d?uso da Artigiancassa, la banca delle piccole e medie imprese (Bnl, gruppo Bnp Paribas) che già gestisce il fondo rotativo della cooperazione internazionale. E che probabilmente amministrerà, sotto il controllo del comitato a cui invece spetta la selezione dei progetti, anche quelli per i piccoli prestiti.

Su questo punto cresce il malumore degli operatori del microcredito italiano che, con diversi anni di esperienza alle spalle vorrebbero invece maggior peso.

La squadra
Squadra che vince non si cambia. Deve aver pensato così il presidente Mario Baccini nell?individuare il team del direttivo del Comitato nazionale per il microcredito. Segretario generale è un collaboratore fidato: l?ex consigliere Luca Simoni, oggi numero uno di FormAutonomia, società di formazione e consulenza per lo sviluppo delle comunità locali. Il vicepresidente è l?ambasciatore Sergio Vento, diplomatico di lungo corso e docente di Relazioni internazionali alla Luiss. Il capo della segreteria è il ministro plenipotenziario Sebastiano Salvatori, rappresentante dei progetti dell?Iila; al dipartimento internazionale c?è Giovanni Nicola Pes, classe 1977 e con trascorsi come portaborse in parlamento, e a quello ?interno? Mario Limiti di Artigiancasse. Alcuni nomi noti, altri di prestigio. Nessuno con un passato operativo nel microcredito.

www.microcredito-italia.net

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