Michael Pollan, americano, nel 2006 ha scritto un libro che ha incrinato le certezze degli americani sul loro regime alimentare. Dopo Il dilemma dell’onnivoro, ora torna con questo nuovo libro In difesa del cibo (edito in Italia da Adelphi). Un libro propositivo dopo quello “destruens” che l’ha reso famoso. In questa pagina Pollan immagina di entrare in un supermercato con la sua bisnonna.
Come fare allora la spesa al supermercato? Be’, immaginate che la vostra bisnonna sia al vostro fianco mentre passate con il carrello lungo le corsie. Vi trovate nel reparto latticini. Lei prende una confezione di tubetti di yogurt Go-Gurt e si chiede cosa sarà mai. È qualcosa che si mangia o un dentifricio? E com’è che si introduce nel proprio corpo? Potreste spiegarle che è solo yogurt in una forma che si può spremere, ma se lei legge l’elenco degli ingredienti avrà buone ragioni che non sia veramente yogurt. Certo, dentro c’è dello yogurt, ma ci sono anche una dozzina di altre cose che con lo yogurt non hanno nulla a che vedere, come lo sciroppo di mais ad alto tenore di fruttosio, la fecola di mais modificata, la gelatina kosher, la carragenina, il fosfato tricalcico, aromi naturali e artificiali, “berry bubblegum bash”, contiene di tutto tranne frutti di bosco (berries) o gomma da masticare (bubblegum). Come mai lo yogurt, che al tempo della vostra bisnonna era semplicemente latte al quale erano stati aggiunti dei batteri, è diventato cosi complicato? E un prodotto come lo yogurt Go-Gurt si può ancora considerare un cibo naturale? O addirittura cibo tout court?
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