“Mi stai a cuore”, al via progetto di Lnd e Misericordie

Le Misericordie della Toscana realizzeranno corsi che abilitano all'uso dei defibrillatori e sugli 800 campi toscani Fgci-Lnd saranno installate 800 colonnine di soccorso avanzato. Obiettivo mettere in sicurezza gli impianti sportivi

di Redazione

Un progetto ambizioso con due protagonisti – il Comitato regionale toscano della Lega Nazionale dilettanti e la Federazione toscana delle Misericordie – e un obiettivo importante: la sicurezza degli impianti sportivi dove si pratica attività calcistica giovanile. Si tratta di “Mi stai a cuore” nato dall’accordo tra queste due realtà e che vedrà la realizzazione di corsi di primo soccorso per l’abilitazione all’uso dei defibrillatori e dell’installazione di circa 800 colonnine di soccorso avanzato su tutti i campi Fgci-Lnd della Toscana.

Con questo progetto si prepara il terreno nel migliore dei modi, alla piena attuazione del Decreto Balduzzi, poco più di un anno prima, sull’obbligatorietà della dotazione dei defibrillatori in capo alle associazioni sportive dilettantistiche.
L’incontro tra le Misericordie e la Lnd è un incontro tra due mondi del volontariato, uno nel campo del primo soccorso e nella tutela sanitaria l’altro in quello dello sport e del calcio in particolare, espressione della parte migliore del nostro Paese. Così si sono espressi gli intervenuti, provenienti da diversi settori della società civile e delle Istituzioni politiche e sportive, alla conferenza stampa di presentazione avvenuta al Centro Tecnico Federale di Coverciano. Per la Lega Nazionale Dilettanti, si tratta di un percorso che affonda  le radici dal 2008 con il Progetto Elisir che ha visto coinvolto l’intero territorio nazionale con l’acquisto e la consegna di defibrillatori alle società di Serie D e a tutte le rappresentative nazionali, regionali e provinciali della Lnd.

L’attenzione su questo argomento è proseguita con una sempre più  stretta collaborazione con la Federazione Medici Sportivi Italiani, ogni Comitato regionale della Lnd, inoltre, ha portato avanti autonomi percorsi con l’obiettivo di investire risorse e professionalità su questo argomento. Ed è in questo solco che il Comitato regionale Toscana, con il presidente Fabio Bresci e il responsabile del Settore Giovanile e Scolastico Paolo Mangini si è mosso incontrando nelle Misericordie (attive nel volontariato sanitario fin dal 1240) un partner ideale, nella disponibilità e  nella competenza, per realizzare un progetto tanto ambizioso.

Il primo a prendere la parola è stato il numero uno del calcio toscano Fabio Bresci: «Chi si assume l’onere e l’onore di rappresentare un vasto mondo come quello dilettantistico e giovanile ha l’obbligo di porsi come primo obiettivo la tutela della salute di tutte le  persone coinvolte. Il Comitato ha iniziato dal 2006 formando al primo soccorso oltre 1700 dirigenti, consegnando circa 200 defibrillatori alle società ed istruendone all’utilizzo ben 500 persone, grazie alla collaborazione della  Regione».

«Il progetto “Mi stai a cuore” mette in contatto e fa collaborare tra loro  ambiti e settori diversi del volontariato, quello socio-sanitario e quello sportivo che hanno però in comune l’impegno di persone che si spendono per gli altri e per una migliore qualità della vita; per questo siamo molto soddisfatti dell’iniziativa che presentiamo oggi», commenta Alberto  Corsinovi, presidente delle Misericordie toscane. «Sarà un impegno non da poco quello di formare in questo anno 4mila  persone in tutta la Toscana all’uso del defibrillatore, ma ce lo assumiamo ben  volentieri anche perché in questo modo non solo si aumenta il presidio sanitario sui campi da calcio della Toscana, ma si contribuisce in modo importante a migliorare la sicurezza per tutta la nostra comunità. Grazie a “Mi stai a cuore” la Toscana sarà più sicura, in campo e fuori».

Attori importanti del percorso intrapreso in Toscana sono Paolo Mangini, coordinatore regionale del Settore Giovanile e Scolastico, e Massimo Mandò, direttore del 118 di Arezzo, i quali hanno reso possibile la formazione dei dirigenti del Comitato Lnd, diventati a loro volta formatori per i volontari in servizio nelle  centinaia di associazioni dilettantistiche toscane. «Abbiamo responsabilità educativa e morale verso le nuove generazioni» ha dichiarato Mangini. «Siamo qui per concretizzare 3 dei diritti della carta del giovane atleta che consistono nell’entrare in contatto con persone competenti in un ambiente sano, giocando in sicurezza».
«Per aumentare la percentuale di sopravvivenza nelle nostre comunità dobbiamo recuperare il tempo perduto fino ad ora dobbiamo organizzarci in tempo di pace prima che scoppi la  guerra, informando e formando tutti, partendo dalle scuole», ha affermato con calore Mandò. «Celebriamo oggi la parte del Paese che funziona di cui la Lnd fa parte con le sue centinaia di migliaia di volontari», ha affermato il vice presidente vicario della Lega Nazionale Dilettanti Alberto  Mambelli, che ha portato il saluto di Carlo Tavecchio primo sostenitore delle iniziative per la tutela dei tesserati a livello nazionale. «Questo progetto è l’esempio che il calcio ha valori sani e non è quello che troppo spesso vediamo litigare ed infangare sui giornali; il volontariato è il polmone della società  civile. La nostra intenzione» ha concluso Mambelli «è di esportare questo  modello virtuoso a tutto il resto dell’Italia».
All’incontro ha partecipato anche il mondo arbitrale, essendo naturalmente parte imprescindibile  dell’attività calcistica, con Matteo Trefoloni, designatore regionale, e Stefano Braschi, designatore Can, che ha sottolineato quanto «siano fondamentali le idee e la voglia di fare che, in un’Italia positiva, prendono il sopravvento anche sul denaro».
La conclusione è toccata all’assessore al diritto alla salute della Regione Toscana Luigi Marroni: «L’amministrazione regionale è sempre al fianco delle organizzazioni di volontariato, siamo convinti che, vista la buona salute della nostra sanità, possiamo e dobbiamo fare di più. Su questi progetti non risparmieremo nemmeno 1 euro».
 


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