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Mezzogiorno, mille miliardi per centomila disoccupati

Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale la ripartizione dei fondi per il piano del governo a favore dei lavori di pubblica utilità e le borse-lavoro

di Redazione

Piano straordinario di lavori di pubblica utilità e borse di lavoro: la ripartizione dei finanziamenti tra le Regioni e le Province avverrà in base al rapporto tra il numero dei giovani da avviare al lavoro e i dati Istat sulla disoccupazione divisi per aree geografiche.
Troppi i giovani in cerca di occupazione, troppo pochi i soldi destinati dalla legge 196/97 (Norme in materia di promozione dell?occupazione) al piano straordinario di lavori di pubblica utilità e borse di lavoro. I mille miliardi previsti per portare nelle fila degli occupati centomila giovani costringono il ministero del Lavoro, sentita la Conferenza Stato-città e autonomie locali e interpellate le Regioni e le Province interessate, a ripartire i finanziamenti anche in base ai dati Istat sulla distribuzione geografica della disoccupazione.
Nella tabella allegata al decreto del dicastero (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 298 del 23 dicembre scorso), spicca con la più alta quota di risorse assegnate la Campania (233 miliardi), seguita da Sicilia (227 miliardi), Puglia (139 miliardi), Lazio (128 miliardi), Calabria (102 miliardi), Sardegna (92 miliardi), Abruzzo (37 miliardi), Basilicata (22 miliardi), Molise (11 miliardi) e Toscana (4 miliardi). Nella tabella figura anche la suddivisione dei finanziamenti tra borse di studio e lavori di pubblica utilità.
L?Europa promuove pari opportunità tra donne e uomini: con la circolare pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 29/12/97, serie generale n. 301, la ministra Angela Finocchiaro spiega come accedere ai finanziamenti del programma d?azione comunitaria 1996-2000.
Enti pubblici e privati, sindacati e Ong, in particolare quelle femminili, sono stati invitati a promuovere, con progetti mirati, lo studio su metodi e prassi che garantiscono equiparazione tra donne e uomini nei diversi settori della vita sociale.
L?obiettivo è di favorire lo scambio di informazioni sulla presenza femminile nel lavoro, sulle eventuali discriminazioni salariali tra uomini e donne, sulla presenza delle donne nei posti chiave della politica e dell?economia, e sull?impegno degli uomini nella famiglia e nelle attività sociali di assistenza.
Le iniziative, da svolgersi in collaborazione con un partner transnazionale e con durata annuale, saranno finanziate per il 60 per cento dall?Ue con un importo massimo di 100 mila Ecu per progetto. Modalità e formulari per la presentazione delle iniziative, che dovranno essere inviate a Bruxelles entro il 15 marzo 1998, possono essere richieste alla Commissione europea, Direzione generale V, Unità V/D/5 ?Pari opportunità tra donne e uomini e politica della famiglia?, Rue de la Loi 200, B – 1049 Bruxelles. Oppure al numero di telefax 0032/ 22963562.
Potranno nuovamente concorrere all?assegnazione delle risorse previste per il ?98 a favore dell?imprenditoria femminile le imprese che, pur avendo presentato domanda di concessione delle agevolazioni l?anno scorso, sono state dichiarate non ammissibili. Questo il contenuto del decreto del ministro dell?Industria pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 30 dicembre 1997, serie generale n. 302.
Le imprese che entro il 31 luglio dello scorso anno hanno presentato le domande per ottenere le agevolazioni a favore dell?imprenditoria femminile e che per esaurimento delle disponibilità finanziarie non hanno ottenuto le agevolazioni previste (sono state cioè dichiarate non ammissibili) potranno concorrere all?assegnazione delle risorse relative al ?98. Basterà semplicemente ripresentare la domanda entro il 28 febbraio ?98, entro cioè sessanta giorni dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale. Slitta quindi al 1° luglio ?98 la data per la presentazione delle domande relative al nuovo anno. Lo ha stabilito il ministro dell?Industria, Pierluigi Bersani, con un decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 30 dicembre ?97, serie generale n. 302.
Le richieste di variazioni dei progetti di prevenzione e recupero dalle tossicodipendenze finanziati con il Fondo nazionale d?intervento per la lotta alla droga (relativi agli anni ?94/95), saranno approvate automaticamente se rispondenti ad alcuni criteri contenuti nella lettera-circolare del Dipartimento degli Affari sociali, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale il 23 dicembre.
Procedure abbreviate per attivare i progetti di recupero dalle tossicodipendenze. Lo ha stabilito il Dipartimento per gli Affari sociali, che ha stabilito i criteri di approvazione automatica per le richieste di variazione dei programmi finanziati con i soldi del Fondo nazionale per la lotta alla droga relativi agli anni ?94 e ?95.
I cambiamenti saranno automaticamente ritenuti validi a condizione che: siano raggiunti gli obiettivi prefissati; non venga snaturata la tipologia del programma originario; sia sviluppata almeno parte dell?attività contenuta nei progetti; sacrificando solo investimenti o interventi non prioritari. Tra le variazioni è compresa un?eventuale sostituzione dell?ente gestore del programma.
I titolari di progetti che hanno subito modifiche più radicali dovranno spedire la domanda di accettazione al Dipartimento o inviarla per fax ai numeri 06/ 4824934 e 06/48161442.
Senato: presentato il 22 dicembre il disegno di legge 2971 di conversione del decreto 438/97 sulla proroga dei termini per assicurare il finanziamento dei progetti di prevenzione e recupero dalle tossicodipendenze che si riferiscono all?esercizio finanziario del ?94. Il provvedimento è stato firmato, oltre che dal presidente del Consiglio, dai ministri per la Solidarietà sociale e del Tesoro.
Il disegno di legge in questione modifica sostanzialmente la legge 26 del 28 marzo ?97 (che prevedeva una sanatoria degli effetti prodotti dai decreti-legge in materia di lotta alla droga), prorogando a tutto il ?98 la gestione e la rendicontazione dei progetti di enti locali, Regioni, Stato, associazioni e cooperative relativi all?anno finanziario 1994.
Il precedente termine sarebbe altrimenti scaduto il 31 dicembre scorso.
Il provvedimento, non ancora assegnato alla commissione di merito, consentirà lo svolgimento di migliaia di progetti già finanziati e non ancora realizzati per difficoltà burocratiche e amministrative.
Tra esse vanno senz?altro segnalate: la decadenza di alcuni decreti in materia, il tardivo varo della sanatoria (solo nel 1997) e l?esame di circa settemila progetti da parte della Commissione istruttoria per il biennio 1994-95.
In vigore la legge 451/97 che istituisce la commissione parlamentare per l?infanzia e l?Osservatorio nazionale per l?infanzia.
E?stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 30 dicembre, serie generale 302, la legge che istituisce la Commissione parlamentare e l?Osservatorio nazionale per l?infanzia. La Commissione, composta da venti senatori e da venti deputati, avrà compiti di indirizzo e controllo sull?attuazione degli accordi internazionali e della legislazione relativa.
Il provvedimento stabilisce inoltre che il 20 novembre di ogni anno, giorno della firma della Convenzione di New York sui Diritti del fanciullo, si celebri la Giornata italiana per i diritti dell?infanzia. Il ministro per la Solidarietà sociale presiederà invece l?osservatorio che ogni due anni dovrà predisporre un piano nazionale di intervento.
Fissato il tetto del tasso di interesse annuo sui mutui bancari per interventi urgenti per la lotta contro l?Aids. Decreto pubblicato in G.U. il 31/12, serie generale n. 303.
Il Tesoro ha stabilito con decreto del 20/12/97 che per tutto il primo semestre ?98 sarà pari al 7,35% il tetto massimo del tasso di interesse annuo che le banche dovranno applicare alle operazioni di mutuo finalizzate alla realizzazione di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l?Aids.

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