Malessere emotivo
“Mezzo pieno”, il kit didattico che affronta le fragilità degli adolescenti
Il progetto “Nuove F-orme – Relazioni che curano” è sostenuto dalla Fondazione Crt e realizzato da Eclectica+, Ufficio diritto allo studio della Città metropolitana di Torino, S.C. Neuropsichiatria infantile dell’ospedale “Regina Margherita”, Stranaidea e cooperativa Mirafiori. In Piemonte, l'11,4% degli studenti fa uso di psicofarmaci
di Redazione

In Europa, circa 11,2 milioni di bambini e ragazzi soffrono di disturbi psichici. Nella fascia d’età 15-19 anni, l’ansia e la depressione sono le condizioni più frequenti, e il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani (Unicef, The State of Children in the European Union 2024). Anche in Italia si riscontra questo aumento dei quadri depressivi che esordiscono durante l’adolescenza, a cui si aggiunge un incremento dei disturbi del sonno e della condotta alimentare. A livello nazionale, gli studenti e le studentesse che fanno uso di psicofarmaci sono passati dal 6,6% del 2019 al 10,8% del 2022, e in Piemonte la percentuale è arrivata all’11,4% (Ires Piemonte. Relazione annuale 2024). Questi ultimi dati confermano la necessità di intervenire sulla salute mentale dei giovani per intercettare i segnali di disagio prima che diventino disturbi, sia attraverso il potenziamento della rete dei servizi sul territorio, sia attraverso l’ascolto e il coinvolgimento attivo dei ragazzi.
Che cosa accade quando un adolescente smette di parlare, partecipare, di essere presente? Il malessere emotivo sempre più spesso si affaccia tra i banchi di scuola, ma è proprio nella scuola che può nascere la risposta a questa urgenza. Da questa considerazione è nato “Nuove F-orme – Relazioni che curano”, un innovativo progetto dedicato alla salute mentale degli adolescenti, sostenuto dalla Fondazione Crt e sviluppato e realizzato da Eclectica+ impresa sociale (capofila), l’Ufficio diritto allo studio della Città metropolitana di Torino, S.C. Neuropsichiatria infantile dell’ospedale “Regina Margherita”, l’impresa sociale Stranaidea e la cooperativa Mirafiori.
Il progetto nasce da un bisogno, rilevato dai professionisti sanitari e dalle scuole, di accompagnare le situazioni di malessere psicologico sempre più diffuse tra gli studenti degli istituti secondari di secondo grado. Insieme a educatori, insegnanti e studenti, il gruppo ha lavorato per individuare e sperimentare nuovi strumenti (le “nuove forme”, appunto) per affrontare le fragilità degli adolescenti in un’ottica di classe. L’intento è stato quello di intervenire sulla prevenzione dei malesseri prima che diventino disturbi conclamati e sulla promozione del benessere, attraverso l’attivazione di tutta la comunità educante in sinergia, con l’accompagnamento delle neuropsichiatre e pedagogiste esperte.
«Solo nel confronto tra tutte le figure professionali, e nel dare un senso insieme a ciò che si vive in classe, si può cambiare la traiettoria esistenziale di uno studente o una studentessa in difficoltà emotiva», spiega Antonella Anichini, Neuropsichiatria infantile dell’ospedale Regina Margherita. Per Caterina Greco, consigliera delegata all’Istruzione della Città metropolitana di Torino, «gli enti pubblici sono chiamati a diventare attivatori di sinergie territoriali, con una visione chiara di dove convogliare le risorse per strutturare azioni immediate, concrete, e creare una società dove ci sia spazio per la fragilità anche degli adulti, non solo degli studenti».
Da questo forte bisogno è nato un percorso intenso di sperimentazione corale, che ha permesso di mettere a punto un format inedito di accompagnamento da parte di figure specializzate rivolto a docenti ed educatori delle classi, in particolare delle 20 situazioni di Educativa scolastica specialistica incluse nel progetto (sei moduli, ciascuno dei quali dedicato a uno specifico disturbo di salute mentale, per un totale di 78 partecipanti) e l’ideazione e sviluppo di “Mezzo pieno”, un kit didattico dedicato al tema dell’antifragilità, co-creato insieme a un gruppo di peer educator di alcune scuole secondarie di secondo grado del Torinese e sperimentato da 315 studenti.
«La salute mentale dei giovani è una priorità sociale: per questo la Fondazione Crt, da sempre al fianco delle iniziative che si prendono cura delle nuove generazioni, ha sostenuto con convinzione il progetto», afferma Patrizia Polliotto, segretario generale della Fondazione Crt. «Il disagio psicologico tra gli adolescenti richiede risposte innovative e sinergiche, capaci di coinvolgere famiglie, scuole e servizi socio-sanitari, e questo progetto rappresenta un modello di intervento efficace e replicabile che punta sulla costruzione di reti di supporto, sulla formazione di educatori e docenti e sul protagonismo attivo degli studenti”.
Nel descrivere il percorso formativo sviluppato, Luisa Pennisi, responsabile dell’Ufficio diritto allo studio della Città metropolitana di Torino, commenta: «Quello che si respira negli incontri è un autentico clima di comunità, un sollievo nel non sentirsi più soli e impotenti di fronte a un banco rimasto improvvisamente vuoto o a un adolescente estremamente sofferente. Lo sguardo del neuropsichiatra che ha in custodia la storia clinica del soggetto illumina i momenti di profonda difficoltà, dando Nuove F-Orme, in un confronto tra professionisti che trasforma i vissuti negativi in generatori di senso e di speranza per tutta la classe.
Le attività di peer education e di ideazione del kit didattico, invece, vengono così illustrate da Antonella Ermacora, co-fondatrice di Eclectica+: «L’approccio dell’antifragilità, inteso come riconoscimento e valorizzazione delle fragilità, è una competenza chiave che permette di trovare opportunità nelle difficoltà, in maniera aperta e creativa».
L’evento di presentazione e racconto di “Nuove F-orme” si è tenuto presso l’Iis Gobetti Marchesini Casale Arduino di Torino: nell’occasione, è stato sperimentato dalle diverse figure professionali presenti il kit didattico realizzato nell’ambito del progetto. Le prime forme per preservare la salute mentale degli adolescenti sono state tracciate, ma tante altre potranno essere disegnate continuando a diffondere e sperimentare nelle scuole questi primi strumenti realizzati dal progetto “Nuove F-orme – Relazioni che curano”.
Credit: foto Fondazione Crt
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