Sostenibilità

Mezzano di Primiero, il paese degli orti-giardino

Nel borgo del Trentino se ne contano 400, uno ogni quattro abitanti. Un patrimonio censito e raccontato in totem segnaletici installati lungo il percorso dei “Segni sparsi del rurale”

di Marina Moioli

È noto come il borgo di “Cataste & Canzei”, straordinaria e unica collezione en plein air di 25 cataste di legna d’autore, installazioni di grande bellezza e profonda simbologia, realizzate da artisti italiani e stranieri. Ma Mezzano di Primiero, paese rurale tra i monti del Trentino orientale proprio sotto le Pale di San Martino classificato come uno dei Borghi più belli d’Italia, ha anche un altro primato: i suoi 400 orti-giardino, uno ogni quattro abitanti, che in tutto sono poco più di 1.600.

A Mezzano la natura è regina e tutto ruota intorno alla natura: le attività commerciali, le tradizioni perpetuate con orgoglio e persino il turismo che non può che essere lento, consapevole e di riscoperta. Una riscoperta che, in una sorta di museo a cielo aperto, passa anche attraverso speciali itinerari a tema, che invitano a rintracciare nel borgo i “Segni sparsi del rurale”: fontane, orti, architetture, dipinti murali, antiche iscrizioni e cataste artistiche.


A Mezzano si continua, senza fretta, a fare quello che si fa da generazioni: si coltiva la terra, si pascola il bestiame all’alpeggio per produrre formaggi ancora naturali, si mantiene il bosco e si cura l’orto. Qui gli orti sono il cuore del verde rurale, dedicato alla produzione di cibo per la famiglia, estensione qualificante dell’abitazione e testimonianza del modo di vita tradizionale ancora valido.

L’abitato storico è cresciuto nel tempo secondo una regola chiara: preservare il più possibile il soleggiamento degli orti, dislocando gli edifici a monte di essi. E perciò gli orti hanno a Mezzano una particolare visibilità e anche una funzione di verde pubblico. Alcuni, specie nei dintorni del paese, conservano le vecchie recinzioni in legno o in muratura, anche se oggi la grande maggioranza è cintata da una rete metallica. I cancelli d’accesso contribuiscono a personalizzare l’orto marcando la soglia tra spazi pubblici e coltivi privati. Percorsi interni, delimitazioni delle aiuole, costruzioni accessorie e attrezzature completano un repertorio di soluzioni tradizionali. Ortaggi, odori, alberi da frutta e qualche tralcio di vite formano il nucleo più consistente e solido di piante coltivate, ancora in parte legato alla cucina tradizionale. Al loro fianco si trova qualche specie un tempo coltivata nei campi, come mais, fagioli e patate.

Partiti da un’esigenza di produzione di cibo per la famiglia, gli orti di Mezzano rispettano fedelmente la tradizione trentina che sposa l’utile al dilettevole spartendo la terra tra ortaggi, fiori, odori, piante da frutto e viti rampicanti. Anzi, i fiori superano spesso la metà del totale delle piante, creando dei veri e propri orti-giardino. Che sono censiti e raccontati in totem segnaletici installati in paese, proprio come veri monumenti della storia e dell’identità rurale di questo borgo ancora fedele alle sue radici. Uno spettacolo tutto da ammirare. Anche in occasione delle visite guidate o delle serate a tema (dalla cura degli orti alla semina, fino alle tecniche di coltivazione e alla biodinamica) che vengono spesso organizzate in paese.

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