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Metti l’adolescente sotto coprifuoco
Linea dura in Francia e Gran Bretagna contro la violenza giovanile: proibita la notte. Le associazioni: «Demagogia»
In Francia e in Inghilterra è diventato il caso politico dell’estate. Quel che è certo, è che il coprifuoco dei bambini (sotto i 13 anni in Francia e sotto i 15 in Inghilterra), disposto in questi giorni per le zone più a rischio delle città, evidenzia uno stato d’abbandono dei minori sempre più preoccupante, cui le autorità e i servizi sociali non riescono più a dare risposte. La misura è stata adottata (per un periodo di tempo temporaneo) solo in alcune città dei due Paesi: i bambini non possono girare soli per le strade dalle 23 (in Inghilterra dalle 21) alle 6 del mattino. Se colti durante una scappatella nelle ore proibite, devono essere immediatamente scortati a casa da mamma e papà, e nel provvedimento adottato in Francia potranno incorrere anche nelle indagini della magistratura, oltre che in una multa di 230 franchi (circa 70mila lire).
A dare inizio, in Francia, a una misura d’emergenza che, come si legge dalle colonne del quotidiano Libération, «non si vedeva dai tempi di Vichy», è un’ordinanza municipale di Orléans, che ha ristretto la circolazione dei ragazzini (per adesso, solo fino al 15 settembre) in alcuni quartieri “sensibili” della città. Scopo dichiarato del provvedimento: contrastare un preoccupante aumento della delinquenza minorile (che a Orléans e nei comuni della cintura di Parigi ha registrato un incremento del 12,6% nel 2000 ), ha convinto anche il Consiglio di Stato. Due settimane fa, infatti, il massimo organo amministrativo francese ha avallato l’ordinanza della città. Da quel giorno molte altre municipalità hanno adottato il coprifuoco, tra cui Colombes, Cannes, Antibes e Nizza. In quest’ultimo caso, la scelta delle zone ad alto rischio sociale appare quantomeno opinabile: i piccoli dovranno stare alla larga dalle zone più turistiche e chic, come le spiagge, la famosa “promenade des Anglais”, il lungomare.
Nel caso dell’Inghilterra, dove il coprifuoco era stato previsto (ma inapplicato) già nel ’98 per i minori di 10 anni, il governo Blair ha deciso in questi giorni l’innalzamento del limite d’età a 15 anni, anche a causa di ripetuti episodi di violenza minorile (in particolare dopo l’uccisione di un bambino nigeriano di 10 anni a Londra). Si tratta di zone urbane degradate in cui, come riferiscono le stesse associazioni locali, si riscontra un’assenza totale di rispetto delle regole di convivenza civile, dove sono diffuse la prostituzione e il consumo di alcol e droga.
«Il coprifuoco è una misura preventiva e non repressiva, volta a proteggere i minori dal pericolo di essere vittime di violenze o diventarne autori», ha dichiarato il ministro degli Affari interni e della Famiglia, Beverley Hughues, «inoltre questo provvedimento può aiutare la comunità locale ad assumersi la responsabilità sui propri bambini».
Ma molte associazioni, sia in Francia che in Inghilterra, sono insorte e parlano di «azioni inutili e demagogiche». «Questa normativa riguarda tutti gli adolescenti, non solo gli individui violenti», ha commentato Chris Stanley, portavoce di Nacro, associazione che si batte contro la criminalità minorile, «e l’applicazione di questa legge potrebbe diventare un incubo poiché rischia di rafforzare le tensioni tra i giovani e la polizia, invece di ridurle». Dello stesso avviso gli operatori sociali francesi: «I bambini restano in strada perché, a casa non c’è nessuno che li aspetta».
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