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Mettere in rete le buone pratiche

A volte la legge non è solo carta straccia

di Cristina Giudici

Siamo detenute nell?unico istituto femminile di custodia attenuata, approdate qui dopo mille peripezie in altre carceri. A Empoli abbiamo tutte un lavoro fisso e veniamo seguite da un?équipe valida. Nel pomeriggio frequentiamo diversi corsi. Oltre alla scuola ci sono infatti attività di tipo ricreativo e culturale: disegno, giardinaggio, computer, cineforum, inglese. Le celle sono aperte dalle 7 di mattina fino alle 22, inoltre molte di noi lavorano all?esterno, nella nostra azienda agricola. Siamo in tutto quindici ragazze, e come una grande famiglia, ogni tanto abbiamo le nostre discussioni perciò ogni settimana facciamo la riunione di gruppo, in presenza degli operatori. In questo modo possiamo guardarci indietro e vedere la strada che abbiamo fatto. Magari fosseri tutte così le strutture penitenziarie! Da qualche tempo curiamo una rubrica all?interno del giornale ?Liberarsi dalla necessità del carcere?. La nostra idea è quella di riuscire a creare una rete per le realtà femminili all?interno del mondo del carcere, per scambiarci informazioni, ma anche iniziative, poesie, storie, racconti ecc. Aspettiamo suggerimenti, idee o proposte. Rimaniamo in attesa. Rete liberarsi al femminile , casa di custodia attenuata via Valdorne, Pozzale. 50053 Empoli (Fi) Ho avuto modo di visitare un istituto di custodia attenuata per ex tossicodipendenti e ho verificato di persona che in questi luoghi la legge non è solo carta straccia. La rieducazione è il vero obbiettivo perseguito dai suoi amministratori e molti, fra chi finisce la condanna, riescono a farsi strada verso un futuro migliore. Siamo un gruppo di detenuti che, all?interno del carcere di Sollicianino, operiamo nel Gida (gruppo informativo detenuti Aids). Con alcuni volontari abbiamo celebrato l?XI giornata mondiale dell?Aids con un digiuno per esprimere la nostra solidarietà verso chi, nonostante la malattia, continua a rimanere in carcere. Abbiamo digiunato contro la mancanza dei farmaci, supporti psicologici e strutture ospedaliere penitenziarie adeguate, ma anche per chiedere l?applicazione dell misure alternative al carcere che ci permettano di uscire e curarci. Chiunque voglia esprimere solidarietà può scrivere, telefonarci o inviare un fax. Per noi è molto importante trovare nuovi amici con cui condividere la nostra battaglia. Potete scrivere al G.I.D.A., Sollciano 2, via G. Minervini 8/r 50141. (Firenze) oppure contattare l?associazione Pantagruel, casella postale 360, 51100, Pistoia. Tel. e fax 055/ 8547977


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