Mondo

Metà cuore in caserma, metà in baraccopoli

Il tenente colonnello governatori racconta a Vita l’incredibile storia di Lumbe Lumbe.

di Angelo Ferrari

Rabbia, fastidio e solidarietà. Questi i tre sentimenti che animano Italo Governatori, presidente dell?associazione Lumbe Lumbe, dal nome di una baraccopoli di Luanda, capitale dell?Angola. Un volontario un po? speciale. Governatori, infatti, è tenente colonnello dei Carabinieri, lavora a Roma, al Racis, e si occupa di formazione e addestramento nell?ambito dell?investigazione scientifica. Ma ha un grande amore: la gente di Lumbe Lumbe. Dal fastidio all?amore «La prima volta che sono stato in Angola», dice Governatori, «ho avuto uno shock. La prima settimana ho provato rabbia per quello che vedevo, la seconda fastidio: cosa ci sono venuto a fare in Angola, mi chiedevo? Una domanda che ha provocato uno scontro tra me e un salesiano. La terza settimana, poi, dallo scontro è nato un sentimento profondo e le domande hanno trovato una risposta: proviamo a voler semplicemente bene a queste persone». Così è nato il suo amore per l?Africa, per l?Angola, per la gente di Lumbe Lumbe. Incontri semplici, banali, che cambiano radicalmente la vita. «Abbiamo soccorso un bambino in condizioni disastrate, con una gamba in cancrena. L?abbiamo aiutato semplicemente, mettendoci un po? di affetto, perché ormai non c?era più nulla da fare. Lui con grande dignità mi ha fatto vedere il suo male. Poi, capendo il nostro sguardo, se ne è andato. In quel momento ho provato un grande dolore. Sembrava che un pezzo di me se ne andasse assieme a quel bambino. è stato in quel momento che il ?proviamo a volergli semplicemente bene? acquistava un senso concreto. Lo abbiamo portato in ospedale. Gli ho regalato lo stemma che portiamo sul basco. Il giorno dopo sono andato a trovarlo. Nella mano stringeva il nostro simbolo e nel palmo ne aveva il segno». Un incontro da cui prende corpo un?associazione per il sostegno all?attività dei salesiani in Angola. In vacanza coi salesiani Un?associazione nata da un tenente colonnello dei Carabinieri, Italo Governatori. «Nei primi anni 90», spiega lui, «ho conosciuto alcuni salesiani impegnati nei Paesi in via di sviluppo. E il loro lavoro in Angola mi ha talmente appassionato e coinvolto che, dal 1998, trascorro le mie vacanze estive con loro, nelle missioni». Dalle vacanze estive a un lavoro concreto, quotidiano. Nasce Lumbe Lumbe, trova una sede, all?interno della caserma Salvo D?Acquisto a Roma. Di più: Governatori contagia con la sua passione per la gente di Lumbe Lumbe, tutta l?Arma. Una baraccopoli maleodorante, un inferno di povertà e disperazione, nell?Angola della guerra civile per i diamanti, diventa un simbolo di speranza per tutti i bambini di Luanda. «Quello che ho visto coi miei occhi a Lixeira», prosegue Governatori, «non è possibile raccontarlo a parole. Occorre andar lì per capire in quali condizioni vivono queste persone. Non è un caso se la traduzione italiana di questa parola sia proprio immondezzaio. Da quelle esperienze ho cominciato a pensare a come, dall?Italia, avrei potuto fare qualcosa per l?Angola. L?idea mi è venuta dopo qualche anno. E oggi l?associazione Lumbe Lumbe lavora da più di un anno per sostenere l?attività dei salesiani». Attraverso Lumbe Lumbe sono state attivate numerose borse di studio per giovani angolani e congolesi e si sostiene la casa famiglia di Lixeira. E poi centri polifunzionali per l?assistenza e le prime cure mediche, alfabetizzazione e recupero dei ragazzi di strada. Ma non solo Angola. «Il nostro scopo», sottolinea il tenente colonnello, «è innestare all?interno dei nostri nuclei familiari la solidarietà umana come valore che unisce e fa durare nel tempo quello che è il fondamento principe di ogni forma di civiltà». Associazione in caserma Per questo l?associazione s?è preoccupata di organizzare un corso di formazione alla solidarietà per coppie e famiglie italiane. «I miei due figli scout hanno portato in famiglia la cultura della solidarietà che, pian piano, mi ha assorbito. Poi i salesiani e l?Angola hanno fatto il resto». E poi l?impegno per la gente di Lumbe Lumbe. «Non so se purtroppo o per fortuna, mi sono innamorato dell?Angola», spiega Governatori, «anche perché se non avessi passato le mie vacanze tra quelle persone, non avrei, probabilmente, tutti i sensi di colpa che ho oggi». Un?associazione che ha la sede in una caserma, con un presidente ufficiale dell?Arma e che promuove la solidarietà come stile di vita. «Non c?è più il soldato il cui atto culminante è il combattimento», conclude Governatori. «Oggi è il non sparare l?atto culminate. è gestire la pace senza l?uso delle armi».


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