Mondo

Mesut Özil e il 13enne ucciso a Gaza

Ahmed è stato colpito a morte da un mitragliatore israeliano mentre giocava a pallone nel cortile. La foto della maglia che indossava ha fatto il giro del mondo, fino alla risposta dello stesso giocatore del Real Madrid

di Daniele Biella

Il 13enne Ahmed Younis Khader Abu Daqqa non lo saprà mai, perché è morto sotto le raffiche di mitra dei soldati israeliani nella Striscia di Gaza qualche giorno prima dell’operazione militare Colonna di nuvole, interrotta pochi giorni fa da una fragile tregua tra Israele e Hamas mediata dal governo egiziano, che ha causato almeno 170 vittime palestinesi e 5 israeliane. Ahmed non saprà mai che il suo idolo, il calciatore della nazionale tedesca di origine turca Mesut Özil, ha parlato di lui, e l’ha fatto perché la foto della maglietta di calcio che indossava il 13enne palestinese nel momento in cui è morto era proprio la sua.

 

Questo ragazzino è morto mentre giocava a calcio indossando la mia maglietta. RIP a tutte le vittime innocenti, sto pregando per voi.”, ha scritto Özil, che attualmente gioca in Spagna nel Real Madrid, sul suo account del social network  Twitter, aggiungendo gli hashtag (‘argomenti’) #GazaLibera e #PalestinaLibera. La foto della maglietta insanguinata del giovane abitante di Gaza era stata diffusa sul web dall’attivista italiana Rosa Schiano, volontaria da un anno nella Striscia, attraverso la sua pagina di facebook, in questi  giorni molto letta da migliaia di persone in tutto il mondo: in breve tempo, infatti, la notizia della morte di Ahmed era stata tradotta in inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo, arabo e turco, e la pagina ufficiale di facebook  del calciatore era stata inondata di post sul tema. Cosa che ha spinto Mesut Özil a esporsi pubblicamente, schierandosi dalla parte delle vittime civili delle azioni militari nella Striscia.

L’uccisione del 13enne gazawi (abitante di Gaza) era avvenuta il 9 novembre 2012: il ragazzo stava giocando a calcio nel cortile sotto casa, quando è stato colpito dalle raffiche delle mitragliatrici sparate dai militari israeliani. “Indossava sempre quella maglietta”, ha spiegato sconvolto il padre del ragazzo a Rosa Schiano.


 


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