Non profit
Messina, ricostruzione modello L’Aquila
Il governatore Raffaele Lombardo, commissario straordinario post emergenza
A Messina è l’ora delle recriminazioni e delle accuse, mentre ancora si scava alla ricerca dei corpi dei tanti dispersi sotto il fango di una alluvione annunciata. Un’altra vicenda tutta italiana alla quale i quotidiani dedicano ampio spazio.
“Due avvisi sull’alluvione a Messina. Ma l’emergenza non è mai scattata”, è il titolo che apre il CORRIERE DELLA SERA di oggi. Così il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa di ieri a Messina: «Il governo, nel prossimo consiglio dei ministri, procederà a uno stanziamento che si aggiungerà ai 20 milioni previsti dalla Regione Sicilia», ha detto il premier. «Dopo l’Aquila abbiamo stanziato un miliardo per interventi urgenti nelle zone a rischio sismico, mi auguro che, interloquendo con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, si possa stanziare una analoga cifra per le zone a rischio idrogeologiche», ha aggiunto Berlusconi. Il premier ha anche indicato nel governatore della Regione Raffaele Lombardo il commissario straordinario che si occuperà di gestire il post-emergenza. «Non può che essere il Presidente della Regione Sicilia». L’evento «era stato previsto – ha detto il premier – e nel nostro centro romano era previsto con anticipo. Avevamo dato l’avviso per tempo poi la precipitazione iniziata nelle prime ore del pomeriggio del primo ottobre è stata più intensa di quanto si prevedeva». «Il governo ha risposto all’emergenza in tempi molto rapidi – ha poi riferito il premier -. Abbiamo risposto in tempi molto ristretti, abbiamo attivato subito l’unità di crisi, il centro di soccorso e offerto l’assistenza sanitaria, ripristinando la viabilità e le reti e le strutture tecnologiche. Dopo il disastro abbiamo subito emanato decreto di stato d’emergenza». Il CORRIERE dà anche conto delle proteste dei No Ponte: Un gruppo di cittadini si è radunato in mattinata davanti alla sede della Prefettura di Messina e ha duramente contestato il ministro Matteoli. «Omicidio doloso. Aspettavano i morti per discutere del Ponte» si leggeva su un cartello, mentre la gente gridava «assassini». Nel pomeriggio un gruppo di persone, prevalentemente aderenti al comitato «No Ponte», ha proseguito le contestazioni mentre parlava il premier Silvio Berlusconi, entrato da un ingresso secondario. Dalle finestre arrivano voci e slogan di contestazione al presidente del Consiglio. Alfio Sciacca racconta invece come il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca abbia dirottato a spesa di rappresentanza parte dei fondi (15mila euro) destinati al contrasto del dissesto del territorio: «Non sarà una grande somma, poco più di 35 mila euro, ma fa un certo effetto vedere da dove sono stati prelevati e soprattutto dove sono finiti. Invece di pensare ad evitare il dissesto del territorio, meglio preoccuparsi di tenere buone relazioni e poi magari riparare il tetto di qualche chiesa. Quelle sì che sono cose che portano voti. E questo non uno o due anni fa, ma esattamente 20 giorni prima della strage di Giampilieri. Il provvedimento del sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca porta la data del 18 settembre e preleva quella pur modesta somma dalle spese per il funzionamento dell’ufficio che si dovrebbe occupare appunto della difesa del suolo per destinarne una parte (15mila euro) a «spese per relazioni pubbliche e di rappresentanza e di funzionamento del sindaco», e il resto a «manutenzione e/o attrezzature per edifici serventi al culto» e alla «quota associativa alla lega delle autonomie locali. Non siamo alla «sagra della salsiccia» di cui parlava il capo della protezione civile Guido Bertolaso, ma poco ci manca. Eppure dopo la frana Buzzanca è stato tra i primi a puntare il dito contro l’abusivismo edilizio e chi devasta il territorio. Ma concretamente questo ufficio difesa del suolo di cosa si occupa? «Ma quale ufficio? — replica sorpreso Carmelo Gioè, unico geologo in forza al comune —, da noi non esiste un ufficio del genere. Magari ci fosse. Forse ci sarà il capitolo di spesa nella speranza di crearlo, ma al momento non c’è alcun ufficio difesa del suolo». Marco Imarisio infine firma il reportage da Messina: “Mille demolizioni ordinate. Eseguite zero”. La spiegazione nel sottotitolo: “Duecento abusi rimasti in piedi a Giampilieri. Le ditte hanno paura e non si presentano alle gare”.
LA REPUBBLICA dedica il titolone alla politica (“Rai, scontro sull’informazione”) e appena sotto una foto notizia su Messina: “Berlusconi: «Avevamo previsto il disastro»”. I servizi da pagina 2 a pagina 4. 25 vittime, 35 ancora dispersi, 524 sfollati, 29 i feriti. Berlusconi arriva tra gli sfollati, riferisce Gianluca Luzi, ed è accolto da applausi e contestazioni (No ponte), rassicura e promette: «la ricostruzione costa troppo e non è sicura. Quindi faremo come in Abruzzo: nuove abitazioni provviste di tutto in altre zone ma sempre all’interno del tessuto urbano». Nella conferenza stampa il premier ha sottolineato l’allarme lanciato per tempo dalla protezione civile, poi le precipitazioni sono state talmente eccezionali… Stanziato un miliardo per l’emergenza. il governatore Lombardo sarà nominato commissario per il disastro. Nel suo retroscena, Alessandra Ziniti mette in evidenza l’ordinarietà del rischio: è vero che la protezione civile ha diramato un comunicato, che però parla di «criticità ordinaria». Nessuna particolare allerta, nessun preavviso. Si capisce dunque la rabbia del sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca che non volendo fare nessuna polemica si chiede: che avremmo dovuto fare evacuare 100mila persone? E secondo quale piano? In verità, dice il primo cittadino, non è colpa dell’abusivismo: le case crollate erano del 700, ma in generale sono state autorizzate 30 anni fa costruzioni al limite, anche sul fiume o sul mare… In altro pezzo si riferisce delle richieste, fatte dal 2007, di demolire costruzioni a rischio. Domande presentate dal comandante dei vigili e alle quali nessuno ha mai dato risposta. «Mi piacerebbe sapere il perché di tanta ignavia» si chiede Calogero Ferlisi che aggiunge: 200 di queste erano nel villaggio di Giampilieri. La procura risponde: verificheremo tutte le omissioni. A pagina 4 un pezzo sulla manifestazione contro il ponte di Messina davanti alla prefettura. Al grido di “assassini”, un gruppo di manifestanti ha accolto il governatore Lombardo e il ministro Matteoli. Per evitare contestazioni Berlusconi è entrato da una porta laterale. La manifestazione è proseguita per due ore e mezzo. La tesi è: i soldi servono per mettere in sicurezza, costruire ora il ponte sarebbe fuori luogo. Lamentano anche di essere poco seguiti dal paese: «Le compagnie telefoniche lanciano il messaggino di solidarietà per Sumatra, ma si dimenticano di noi».
La tragedia di Messina vede su IL GIORNALE un richiamo in prima pagina e sviluppata alle pagine 10 e 11. Oltre alla cronaca l’intervista a Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia e nominato commissario per l’emergenza. Alla prima domanda, come si difende risponde «Devo capire cosa è successo» all’altra domanda, se si fosse fatta prevenzione la tragedia si poteva evitare, risponde: «Il problema non sono solo i soldi. Bisogna ripensare tutta la gestione del territorio. Ora c’è bisogno di attenzione, controllo di verifiche. Altrimenti tutto diventa inutile». Berlusconi ha annunciato: «Subito nuove case e zero tasse».
“Nuove case come all’Aquila”, titola in prima pagina LA STAMPA. Il servizio a pagina due è composto da un pezzo di cronaca sulla visita del premier, “Berlusconi a Messina: ‘Lo avevamo previsto’”, seguito da due articoli di reazioni dall’isola. Dei politici “L’ira di Giampilieri: Due anni di appelli inascoltati” e degli sfollati “Doveva venire tra noi. Altro che elicottero”. «Se lo sapevano, perché non sono intervenuti?» si chiedono a Giampilieri, la frazione di Messina che conta il maggior numero di perdite. L’allerta meteo è stata diffusa dalla Protezione civile il pomeriggio del primo ottobre ma «ben altre allerta» scrive LA STAMPA «erano state lanciate a più riprese. E negli ultimi due anni, dopo l’alluvione del 25 ottobre 2007, si erano trasformate in disperati, quanto inascoltati Sos». Fulvio Manganaro, tra i promotori bipartisan del Comitato 25 ottobre di Giampilieri, intervistato dall’inviato de LA STAMPA a Messina, ricostruisce un quadro fatto di ritardi, fondi spariti nel nulla, ripartenze da zero dopo la caduta del governo Cuffaro e di quello di Prodi. Filippo Panarello, deputato del Pd originario di Giampilieri spiega di aver fatto «inserire un emendamento nella Finanziaria regionale» nel marzo 2008, «e saltò fuori il milione già stanziato». «Un anno fa ottenemmo che l’assessorato regionale all’Ambiente interpellasse il Ministero per intervenire sul costone. Da Roma risposero che sulla base dei loro parametri c’erano cose più urgenti da fare e i fondi furono destinati ad altro: alle Eolie, a Trapani, credo anche a Siracusa».
E inoltre sui giornali di oggi:
GRECIA
LA REPUBBLICA – Successo dei socialisti di Papandreu alle elezioni politiche. La nuova composizione del Parlamento prevede circa 159 seggi al Pasok (su 300 in tutto). Il centro destra che aveva 151 sarebbe sceso al 36% ovvero a circa 100. Lo sconfitto Karamanlis ieri è comparso in televisione ammettendo la sconfitta e annunciando le dimissioni anche dalla guida del suo partito. Una chiave della vittoria, secondo l’inviato Vincenzo Nigro, starebbe nella modernizzazione che Papandreau ha dato al partito, che oggi è un tentativo di modernizzazione della sinistra all’avanguardia in Europa. Al Pasok guarderebbe anche David Miliband, giovane ministro degli Esteri laburista.
GOLPE
IL GIORNALE – Il titolo di apertura “Questo è un golpe. Difendiamoci” si riferisce alla sentenza del tribunale civile di Milano che ha condannato in primo grado Finivest a pagare 750milioni di euro alla Cir di de benedetti a titolo di risarcimento. Sette pagine che ripercorrono la vicenda, con tanto di intervista a Giuseppe Ciarrapico artefice di un accordo nel 1991 e che dice: «Erano tutti soddisfatti». Sotto alle parole “Quei gufi in agguato per ribaltare il voto” i nomi di Casini, Montezemolo, Fini. Mentre Calderoli dice: «Niente colpi di mano, piuttosto lezioni».
ITALIA
SOLE24ORE – Piccolo passo avanti del nostro Paese nel Rapporto sullo sviluppo umano 2009, e precisamente nella classifica che considera l’Hdi, ovvero l’indice di sviluppo umano composto da reddito, sanità e istruzione. L’Italia passa dalla 19esima alla 18esima posizione rispetto all’ultima rilevazione, compiuta nel 2006. Davanti a noi c’è il Belgio, dietro il Liechtenstein; sale di ben tre posizioni la Francia, che entra nella top ten, mentre scendono Svezia e Lussemburgo e anche gli Stati Uniti (di una posizione, adesso sono al 13esimo posto): Prima al mondo è la Norvegia, seguita da Australia e Islanda; le ultime tre posizioni sono per Niger, Afghanistan e Sierra Leone.
TRAPIANTI
ITALIA OGGI – Nel riassunto della settimana passata, ITALIA OGGI riporta una notizia sfuggita ai quotidiani: per la prima volta Israele ha detto sì alla donazione di organi. La Knesset ha approvato un ddl che riconosce la morte cerebrale come criterio per accertare il decesso e quindi apre la possibilità di espiantare organi da donare per i trapianti. Finora la legge israeliana utilizzava come criterio di decesso il cessare dell’attività cardiaca, rendendo quindi impossibile l’espianto di organi. Si calcola che 200 persone l’anno saranno salvate grazie alla nuova legge.
MINORI
LA STAMPA – “Racconti dall’infanzia assediata”. Sempre più soli i bambini in Italia, questo uno degli aspetti che emerge da un sondaggio di Telefono Azzurro che viene presentato oggi a Milano. In crescita nell’ultimo anno il numero delle telefonate: 447.764 tra gennaio 2008 e giugno 2009, e in 4876 casi gli operatori di Telefono Azzurro hanno dovuto attivarsi. Il 35% dei minori dichiara di aver subito abusi sessuali e psicologici. I bambini telefonano sempre di più per vincere la solitudine, affermano dall’associazione, sono sempre più soli a casa e non trovano interlocutori, spesso telefonano solo «per parlare con qualcuno». E, da soli in casa, sono esposti alle trappole sparse su internet, come i siti pedopornografici.
SERVIZIO CIVILE
SOLE24ORE – “Servizio civile al bivio della riforma”: è dedicato a questo tema l’articolo principale della pagina Volontariato dell’inserto Affari privati, con un richiamo anche in prima pagina. Vi si parla dell’«iter in salita» del provvedimento di riforma (uno schema di disegno di legge governativo) reso noto a settembre che dovrebbe, tra passaggi in Stato-Regioni e Parlamento, arrivare al traguardo per il 2011. Scadenza però non facile da rispettare, soprattutto per il contrasto sulla competenza del servizio civile (Regioni o Stato?) e anche per i «segni negativi» che accompagnano il servizio stesso, tra finanziamenti che calano e posti sempre in diminuzione.
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