L’84 per cento Comuni della provincia di Messina è considerato a rischio per frane e alluvioni e la percentuale sale al 100 per cento in Calabria anche per effetto della progressiva cementificazione del territorio che ha sottratto terreni fertili all’agricoltura. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere cordoglio per le vittime della frana di Saponara favorita dal maltempo che ha provocato anche danni in Calabria dove è stata colpita particolarmente la provincia di Catanzaro. La situazione di Messina con ben 91 comuni a rischio si conferma piu’ grave rispetto alla media nazionale in Italia dove – precisa la Coldiretti – ci sono 6.633 comuni, l’82 per cento del totale. All’elevato rischio idrogeologico in Italia non è certamente estraneo il fatto che un territorio grande come due volte la regione Lombardia, per un totale di cinque milioni di ettari equivalenti, è stato sottratto all’agricoltura che – afferma la Coldiretti – interessa oggi una superficie di 12,7 milioni di ettari con una riduzione di quasi il 27 per cento negli ultimi 40 anni. Il progressivo abbandono del territorio e il rapido processo di urbanizzazione spesso incontrollata non e’ stato accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque ed è necessario intervenire per invertire una tendenza che – sottolinea la Coldiretti – mette a rischio la sicurezza idrogeologica del Paese. Una situazione aggravata dai cambiamenti climatici in atto che – conclude la Coldiretti – si manifestano con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi, sfasamenti stagionali, maggior numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, aumento delle temperature estive e una modificazione della distribuzione delle piogge.
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