Volontariato

Messina: intimidazioni ai danni di una comunità per tossicodipendenti

Il fatto è stato denunciato dal Cnca in un comunicato stampa

di Benedetta Verrini

Nella notte tra il 21 e il 22 marzo 2004, l’associazione Lelat di Messina ha subito una grave intimidazione mafiosa che colpisce duramente l?operatività dell?organizzazione. Lo riporta il Coordinamento nazionale delle Comunità d’Accoglienza in un comunicato che riportiamo integralmente. Sconosciuti si sono introdotti nottetempo nella comunità terapeutica per tossicodipendenti ? che attualmente ospita 14 utenti ? rubando tutto quello che era possibile trafugare (i viveri, gli articoli di cancelleria, un trattore) e devastando tutto il resto (porte, cassetti, armadietti, ecc.). È stato anche bruciato il pullmino della comunità. Si tratta dell?ennesimo atto di pressione violento subito dalla suddetta associazione in questi ultimi dieci anni: ricordiamo che in passato erano stati esplosi colpi di arma da fuoco contro la presidente dell?organizzazione. La ragione di questi episodi di aggressione e minaccia va ricercata anche nella presenza sul territorio messinese della comunità terapeutica, che non è gradita dalla malavita organizzata, anche in considerazione della assoluta indisponibilità della Lelat ad accettare compromessi e connivenze. Un esempio è l’aver rifiutato quali utenti dei malavitosi – falsi tossicodipendenti – che avrebbero voluto usare la comunità come paravento per i propri traffici illeciti. Annamaria Garufi, presidente dell’associazione Lelat, dichiara la ferma volontà degli operatori dell?organizzazione di continuare la loro attività: “Vogliamo andare avanti, stringendo i denti. Anche i ragazzi che assistiamo si sono dati molto da fare. Abbiamo rimesso tutto a posto in qualche giorno.” Ma la presidente non nasconde la sua delusione per la mancanza di sostegno che ha potuto registrare tra le forze del territorio: “Nessuna istituzione, né parlamentare, né consigliere ci ha contattato per esprimerci la sua solidarietà. Siamo soli, altro che lotta alla criminalità. Noi chiediamo che le istituzioni ci siano vicine, ci facciano avere il loro supporto.” Il Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (C.N.C.A.), a cui l’associazione Lelat aderisce, esprime la sua piena solidarietà all?organizzazione: “Siamo enormemente costernati per il grave atto intimidatorio che avete subito nei giorni scorsi e che rischia di mettere in discussione la possibilità stessa di proseguire nel vostro lavoro a fianco di ragazzi e ragazze, uomini e donne che, nel vostro territorio, hanno subito e sperimentato la fatica del vivere, discriminazioni ed emarginazione sociale. Comprendiamo, perché ci lega un vincolo di fraternità e condivisione etica e politico-culturale, la vostra rabbia, l’angoscia per un futuro reso più incerto, la disperazione nel vedere vanificati anni di lavoro e di impegno. Quanto avvenuto interpella fortemente la società civile messinese e siciliana sollecitandola a rafforzare il patto finalizzato a contrastare il possibile riacutizzarsi della presenza mafiosa e malavitosa che individua anche nel volontariato, nell’associazionismo, nella cooperazione sociale un nemico in grado di togliere l’acqua torbida nella quale prospera e cresce.”


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