Mondo

Messico,alla scoperta dell’empresa social

Il Messico ha deciso di sviluppare un Terzo settore già in crescita, traendo spunti dal modello europeo.

di Paolo Manzo

«In Europa abbiamo conosciuto le maggiori reti cooperative esistenti, le varie iniziative di microcredito e le ong che usano questa forma di finanziamento, ottima per chi è escluso dai circuiti internazionali del credito. E abbiamo preso i contatti istituzionali che saranno utili per tutte le nostre imprese sociali». Chi parla è Luis Eduardo Ibáñez Hernández, coordinatore generale di Fonaes – Fondo nazionale d?appoggio alle imprese sociali, un programma pubblico che aiuta chi non ha accesso al credito in Messico. E i risultati si vedono: ogni anno almeno 10mila imprese inserite nel sistema Fonaes del microcredito, 150mila persone finanziate individualmente, oltre 250mila soci delle cooperative di risparmio che fanno capo al programma del governo messicano. Senza contare le imprese di grandi dimensioni, con migliaia di soci, per cui ogni anno Fonaes ha contatti sociali diretti, con oltre mezzo milione di persone. Che, per essere Latinoamerica, non è male, anzi? Costruire una rete Ma come mai ci si è ispirati al modello europeo? «Nel nostro Paese c?è un boom del Terzo settore. Il governo sta facendo programmi molto importanti per promuovere il non profit. Ma un elenco delle associazioni messicane che operano nel non profit non è ancora preciso, né c?è una rete organizzata come da voi», spiega Ibáñez. Che poi precisa come l?obiettivo sia quello di «prendere contatto in Italia con la Cgm, in Spagna con il gruppo Mondragon, in Belgio e Francia con altri soggetti ben strutturati. Perché da noi sia gli imprenditori delle cooperative sociali che il parlamento e il governo federale sentono l?esigenza di un quadro normativo più adeguato. Più favorevole. Conoscere a fondo il mondo cooperativo del Vecchio continente ci aiuta molto per attuare una riforma doc del settore». Diversi dagli States Negli Usa l?impresa sociale si sostituisce spesso allo Stato, che ha rinunciato in parte a un ruolo importante nel Welfare. Succede anche in Messico? «No. In Messico ci sono programmi del governo che lavorano per il reinserimento dei disoccupati nel mondo lavorativo, che tutelano i disabili. Ma più che di Welfare io parlerei d?inserimento sociale per tutte le fasce deboli. Per il lungo periodo». Nonostante la vicinanza geografica, quindi, il modello sociale non è certo quello a stelle e strisce. A Jesús Fernando Matan Merino, direttore generale del settore commerciale della Fonaes, chiediamo se ci sono prodotti particolari d?imprese sociali messicane collegate a Fonaes che, molto presto, troveremo sulle tavole dei consumatori europei. «Per rafforzare i nostri legami con la realtà del Vecchio continente, la nostra delegazione commerciale ha identificato alcuni prodotti d?impresa sociale da esportare, il più possibile appetibili per i consumatori europei. Alla fine abbiamo deciso di puntare sul caffè di altissima qualità, sul miele biologico, sull?artigianato locale e sull?ecoturismo». Biologico ed equosolidale E per essere presenti sui nostri mercati in tempi brevi, Fonaes ha allertato il consolato messicano a Milano e l?ambasciata di Roma. Per dare vita agli opportuni ?abboccamenti? commerciali e puntando soprattutto sul concetto di mercato equo e solidale. Mentre, in Messico, in collaborazione con la locale Banca per il commercio estero, sta organizzando il settore dei piccoli produttori, per dare loro l?assistenza tecnica e finanziaria necessaria per l?esportazione. Da sottolineare che il caffè e il miele che troveremo sugli scaffali dei supermercati saranno rigorosamente bio perché «tutto ciò che esporteremo sarà garantito da Naturland, un ente europeo che certifica i prodotti bioagricoli». Info: www.fonaes.gob.mx


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