Politica

Messico, occupazione delle piazze a oltranza per il riconteggio dei voti

I simpatizzanti di Lopez Obrador installano assemblee permanenti in vari punti del centro della capitale. Ieri due milioni di persone presenti alla mobilitazione

di Daniele Biella

Erano almeno due milioni i presenti ieri allo Zòcalo, la piazza principale della capitale messicana. Manifestavano a favore di Lopez Obrador, il candidato uscito sconfitto dalle ultime elezioni che chiede il riconteggio dei voti per supposte irregolarità nello scrutinio da parte del vincitore Felipe Calderòn.

Lopez Obrador e la sua alleanza “Por el Bien de Todos” hanno inaugurato ieri l’occupazione con assemblee permanenti di 31 punti della mastodontica piazza, uno per ogni Stato Federale del Messico, e di altri 16 nelle strade pricnipali del centro storico.

Lo scopo dei 47 picchetti è ottenere il riconteggio dei voti delle elezioni del 2 luglio. “Anch’io praticamente vivrò qui”, ha detto Lopez Obrador alla folla, “lo farò con tutti voi. Non sarà semplice resistere, però dobbiamo riuscirci. Abbiamo in mano tutte le prove per vederci riconosciuta la vittoria nelle elezioni presidenziali”.

Il Messico è da ormai un mese in preda alla stasi istituzionale. Calderòn, dal canto suo, prosegue nel negarsi a tornare a contare i voti. Il suo avversario lo provoca così: “Se sostiene di aver vinto, perchè non toglie ogni dubbio e ci da la possibilità del riconteggio? Colui che nulla deve, nulla teme”.

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