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Messico, dopo il terremoto anche le case N.P.H. sono distrutte

I bambini e lo staff delle Case NPH a Miacatlan e Cuernavaca stanno bene ma gli edifici sono inagibili. «Se volete aiutare davvero, adesso è il momento di adottare un bambino a distanza», dice il presidente della Fondazione Mariavittoria Rava

di Anna Spena

Messico. Si sta ancora contando il numero delle vittime del sisma di magnitudo 7,1 della scala Richter dello scorso 19 settembre nello stato di Morelos e quello di Puebla, a circa 160 chilometri da Città del Messico. Le vittime accertate per ora superano le 270. Solo pochi giorni prima a sconvolgere il Paese un altro terremoto di magnitudo 8.2 che ha causato 98 morti.

Le Case NPH San Salvador e Buon Señor si trovano nello Stato di Morelos a circa 150 km dall'epicentro, accolgono oltre 700 tra bambini e ragazzi. «Loro stanno tutti bene», racconta a Vita.it Mariavittotra Rava, presidente di Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus. «Ma la maggior parte delle strutture sono inagibili: nella Casa NPH "San Salvador" a Miacatlan vivono 500 bambini che ora sono potuti tornare nei loro dormitori; la cucina, il refettorio, la scuola hanno riportato danni importanti, non è possibile accedervi. Gas, telefono ed elettricità sono stati ripristinati dopo due giorni di blackout».

«Nella Casa NPH "Buen Señor" a Cuernavaca, la casa per circa 200 ragazzi che frequentano il Bachillerato, scuola superiore, ci sono stati danni al dormitorio maschile e alla scuola, i pequenos ora stanno dormendo in uno stanzone provvisorio. Danni anche nella Casa Nolan, la casa dei volontari».

La comunità circostante è in stato di emergenza e NPH sta organizzando i soccorsi, come pure aiutando gli Hermanos Mayores, i ragazzi cresciuti in NPH, ora adulti, che vivono per conto proprio ma rimangono parte della grande famiglia NPH.

«Abbiamo bisogno di aiuto», spiega Mariavittoria Rava. «Anche di un piccolo mattone. LA cosa più urgente per noi è ricostruire almeno la struttura dove vivono i ragazzi ed i bambini da zero mesi a 16 anni».Un altro modo per sostenere la fondazione è adottare un bambino a distanza: «Questo è il momento di farlo; sarà un grande aiuto. Poi o andremo a conoscere insieme», conclude Mariavittoria.

Come aiutare

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