Non profit

Menetti: «lo straordinario sforzo delle coop al tempo della crisi»

Oggi l'assemblea di 300 delegati

di Maurizio Regosa

Legacoosociali ha riunito a Roma i suoi circa 300 delegati. Al centro del dibattito c’è la presentazione del Bilancio Sociale e l’anticipazione dei dati del Centro studi Legacoop sulla situazione della cooperazione sociale al 31 dicembre 2009. Ad aprire il dibattito, in cui è previsto in giornata un videomessaggio del ministro del Lavoro e del Welfare Maurizio Sacconi, è stata la presidente di Legacoopsociali Paola Menetti che nella sua relazione ha analizzato i tagli alla spesa sociale e al welfare operati dal governo: «è il welfare – ha affermato – l’ambito sul quale i tagli intervengono più nettamente ed è sempre al welfare che si pensa nel dire che “abbiamo vissuto oltre le nostre possibilità”. A questo si aggiunge la legge di stabilità 2011 che così approvata aggrava un quadro già pesante: Fondo nazionale per le politiche sociali dimezzato, fondo per la Non autosufficienza scomparso, siamo agli ultimi per la spesa a famiglia e maternità, il fondo per le politiche giovanili è passato da 81 milioni a 32, il fondo per l’inclusione degli immigrati cancellato. E, per finire, le risorse del 5xmille sono ridotte da 400 a 100 milioni tradendo la scelta di oltre 15 milioni di cittadini contribuenti». In questo scenario e sulla riflessione dell’anticipazione dei dati del Centro studi, Paola Menetti ha delineato le prospettive future delle cooperazione sociale di Legacoop: «In questa fase difficile – ha aggiunto Menetti – le coop sociali stanno mettendo in campo uno sforzo straordinario, sia sul versante dell’efficienza di organizzazione e processi produttivi, sia sulla difesa e tutela del lavoro. Tuttavia l’impatto della crisi peresenta un 2011 con non pochi rischi per la tenuta delle cooperative, in primo luogo per la gestione economica. Le difficoltà di gestione finanziaria si sono appesantite, soprattutto per l’ulteriore allungamento dei tempi di pagamento da parte pubblica che in alcune zone del Paese ha raggiunto livelli intollerabili. La cooperazione sociale contribuirà al cambiamento di scenario se saprà attualizzare la propria filosofia imprenditoriale e riguadagnare capacità e forza d’innovazione. E per innovare serve mettersi in rete, perchè l’innovazione nasce dal confronto e dall’intreccio di eccellenze imprenditoriali».

A presentare il Bilancio Sociale è stato Alberto Alberani, del consiglio di presidenza di Legacoopsociali, che ha sottolineato «il lavoro di trasparenza sui costi di gestione e sulla necessità di comunicare questo lavoro su ogni territorio». In giornata sarà presentato un ordine del giorno sulla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne proposta dalla Vicepresidente Eleonora Vanni e un altro ordine del giorno sulla manovra finanziaria in discussione in Parlamento.

Dopo il videomessaggio del ministro Sacconi, è intervenuto il presidente di Legacoop nazionale Giuliano Poletti. «Nella sua ultima opera Edmondo Berselli – ha affermato Poletti – si dedica al tema dell’impoverimento: dice che la ragione della crisi è l’ingiusta redistribuzione della ricchezza. Negli ultimi 20 anni è stata prodotta ricchezza ma è stata accumulata in pochissimi soggetti. Quella ricchezza ha cercato luoghi dove andare a comprare: una volta la new economy, poi il grano, il petrolio e future. Siamo di fronte a un pasaggio e ora non c’è più ritorno. Ma l’occidente ha visto questo film, mentre altre porzioni di mondo stanno aumentando la loro ricchezza. La dinamica della crescita italiana è ferma da 20 anni. Oggi bisogna avere coscienza che più spesa pubblica vuol dire più tasse e non è possibile perchè dobbiamo avere meno tasse. Stiamo pagando ancora gli itneressi che gravano sul debito della spesa pubblico. Sui temi della sussidiarietà dobbiamo cambiare anche noi impostazione: non bisogna essere difensivi e preoccupati di accedere ai temi dei bisogni e della sussidiarietà che ci può far sembrare vicini a politiche dei tagli. A noi tocca fare i conti con il nuovo contesto perchè non possiamo solo dire che non siamo d’accordo. Adesso è il tempo di decidere cosa saremo perchè non possiamo prendercela con qualcun altro. Bisogna accettare la sfida del cambiamento e del cosa dobbiamo cambiare». Sul tema del rapporto con le Pubbliche amministrazioni Poletti ha aggiunto: «Bisogna torvare nuove soluzioni ed essere capaci di avere relazioni nuovi con le pubbliche amministrazioni – ha proseguito il presidente di Legacoop – ma questo non vuol dire non pretendere i pagamenti. Però bisogna guardare oltre questo passaggio: Bisogna saltare su un’altra onda e fare il salto in avanti. Immaginiamo insieme strumenti e politiche che ci aiutano a fare questo passaggio. La nostre cooperative hanno una storia importante ma nella nuova condizione non sono più in grado di fare questo passaggio. è necessario che le cooperative si mettanno in gioco con la regia di Legacoopsociali. Dobbiamo immaginare servizi che siano economicamente compatibili con le persone: la nuova dimensione impoverita ci costringe ad avere attività e serivzi a più basso impatto perchè abbiamo davanti la nuova condizione sociale. Se non siamo capaci di capirlo altrimenti ci cancellano. Anche in tal senso abbiamo raggiunto un accordo con Confcooperative e Agci per costituire una rete che sarà sancita a gennaio in un evento nazionale».


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