Famiglia

Men Sinti, una strategia per uscire dall’emergenza

Fondazione Marcegaglia e Caritas tra i protagonisti di un progetto di integrazione sociale delle famiglie sinte e rom

di Benedetta Verrini

Un lavoro, una casa, scuola e cultura: è quanto chiedono le famiglie sinte e rom presenti nella provincia di Mantova. Si tratta di più di seicento persone, il 40% minorenni, in gran parte residenti e cittadini italiani, destinatari (ma anche protagonisti, perché hanno contribuito alla fase di progettazione) della strategia locale Men Sinti.
Un’esperienza apripista, perché rappresenta la prima declinazione a livello locale della Strategia Nazionale d’inclusione di Rom, Sinti e Camminanti votata dal Consiglio dei ministri nel febbraio 2011, e perché scardina la logica delle politiche pubbliche con il privato sociale posto a mero “braccio operativo”.
In un momento così critico per le finanze locali e il welfare, otto soggetti di diversa estrazione, pubblica, privata, non profit (Provincia di Mantova, Fondazione Marcegaglia Onlus, Consorzio Progetto Solidarietà, For.ma, Associazione Sucar Drom, Sol.Co Mantova, Caritas, Promoimpresa) hanno saputo aggregare risorse ed esperienza con l’obiettivo di superare una situazione emergenziale e di arrivare, nel giro dei prossimi tre anni, al superamento del campo di sosta locale (il campo nomadi in via Learco Guerra a Mantova), a favore di soluzioni personalizzate.
Il percorso verso la costruzione della Strategia Locale ha preso il via grazie alla presenza della Fondazione Marcegaglia, sensibilizzata dalla Caritas mantovana, che ha saputo stimolare una progettazione più ampia e strutturata con partnership diversificate. «Siamo felici di essere parte di  Men Sinti che, oltre a essere un intervento innovativo per  la modalità di interazione tra i partner e la logica di rete, è un esempio di cooperazione sul  territorio che risponde ai reali bisogni dei beneficiari», ha dichiarato la presidente, Carolina Toso Marcegaglia. «La Fondazione, che con Mantova ha evidentemente un legame prioritario, nasce con l'obiettivo di sostenere persone e comunità disagiate in Italia e nel mondo, fornendo strumenti e competenze :  riteniamo che solo in questo modo possiamo contribuire a generare sviluppo. Non vogliamo assistere ma aiutare a crescere».
Il progetto, finanziato da Fondazione Cariplo e Fondazione Marcegaglia Onlus per l'annualità 2012 con un contributo complessivo di 100.000 euro, è articolato in una serie di azioni declinate su quattro ambiti ritenuti prioritari: lavoro, abitare, scuola e cultura.
«Partiamo da una situazione già abbastanza positiva», commenta Davide Boldrini, di Caritas Mantova. «Tra le famiglie sinte e rom residenti c’è già un alto grado di scolarizzazione, con i ragazzi che proseguono le scuole, prevalentemente professionali, anche dopo il ciclo dell’obbligo. In questi anni è stato fatto anche un grosso lavoro di mediazione e ci sono stati progetti di inserimento socio-lavorativo. La prospettiva è che grazie alla strategia locale sia possibile fare massa critica rispetto ai singoli interventi, facendo uscire le famiglie dal disagio economico e dalle piccole economie di sussistenza. Sono specialisti, ad esempio, nell’ambito della raccolta dei materiali ferrosi: è possibile aiutarli a diventare, a tutti gli effetti, degli operatori professionali all’interno del settore».
Nell’ambito della scuola e della formazione, invece, sono previsti lo sviluppo di attività di doposcuola a Mantova e Castiglione delle Stiviere per contrastare la dispersione scolastica e promuovere l’accesso a scuole superiori da parte della popolazione sinta, oltre all’assegnazione di borse di studio per gli studenti più meritevoli.
«E’ importante, per le famiglie sinte e rom, sapere che si esce da una logica d’emergenza, dall’idea che siano solo una calamità per il territorio in cui abitano», sottolinea Carlo Berini, di Sucar Drom. «Faccio notare che, rispetto alla strategia nazionale, l’asse “servizi sociali” qui è stato sostituito dall’asse “cultura”, un ambito fondamentale per loro e per le giovani generazioni».
Proprio per loro è in fase di debutto una web radio – il campo nomadi è connesso in wireless – chiamata U Velto Radio, presente anche su Facebook, che trasmetterà musica tradizionale non stop, una sorta di Virgin Radio di musica sinta rom, manouche, kalè e romanichals.


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