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Memorandum Italia-Libia: basta chiudere gli occhi sulla pelle dei migranti

Il nostro governo, con una continuità straordinaria dal centro sinistra di Gentiloni e Minniti, al governo 5Stelle-Lega, fino a quello di unità nazionale con Draghi e Lamorgese, ha fatto finta di non vedere quello che succedeva in Libia: violenze, stupri, riduzione in schiavitù e omicidi . Se non si interverrà entro il 2 novembre il Memorandum d’Intesa Italia Libia verrà rinnovato automaticamente per i prossimi 3 anni

di Filippo Miraglia

Nei giorni scorsi, il Rappresentante Speciale per la Libia del Segretario Generale dell’ONU, Abdoulaye Bathily, parlando davanti al Consiglio di Sicurezza ha ribadito, dopo una visita in Libia, che “le violazioni contro migranti e richiedenti asilo continuano nell’impunità. La detenzione arbitraria continua come pratica comune.” Bathily ha denunciato il ritrovamento di 11 corpi di migranti carbonizzati all’indomani degli scontri tra bande rivali di trafficanti di esseri umani a Sabratha, invitando le autorità libiche ad “adottare misure immediate e credibili per affrontare la terribile situazione dei migranti e rifugiati e smantellare la relativa tratta e le reti criminali”.

Nulla di nuovo potremmo dire. È stato il procuratore capo della Corte Internazionale dell’Aia Karim Khan, nei mesi scorsi a parlare più volte di crimini contro l’umanità, compiuti in Libia da soggetti che si muovono tra istituzioni governative e milizie che controllano il territorio. Eppure il prossimo 2 febbraio, se il governo italiano non interverrà entro il 2 novembre (tre mesi prima della scadenza) il Memorandum d’Intesa Italia Libia verrà rinnovato automaticamente per i prossimi 3 anni.

Il nostro governo, con una continuità straordinaria dal centro sinistra di Gentiloni e Minniti, al governo 5Stelle-Lega, di Conte e Salvini, a quello di unità nazionale con Draghi Lamorgese, ha fatto finta di non vedere quello che succedeva e ha continuato a sostenere, politicamente e finanziariamente, con strumenti e formazione del personale, violenze, stupri, riduzione in schiavitù e omicidi. Con un forte sostegno dell’Unione Europea. Crimini commessi con continuità e davanti agli occhi del mondo intero, testimoniati da soggetti indipendenti, dalle stesse vittime e da istituzioni delle Nazioni Unite e dell’Europa.

Eppure l’Italia continua, anche in queste ore con il primo intervento del nuovo Ministro dell’Interno Piantedosi, a sostenere che sia giusto considerare la Libia un approdo sicuro e la cosiddetta guardia costiera libica, un soggetto al quale affidare la sicurezza e la protezione dei naufraghi che fuggono proprio dall’inferno libico.

Non in nostro nome:#nonsonodaccordo. Così in piazza dell’Esquilino centinaia di persone hanno voluto testimoniare la loro contrarietà al sostegno di crimini contro l’umanità dei quali il nostro governo e l’UE sono di fatto mandanti.

Continueremo fino al 2 e anche oltre denunciare questa tragedia di cui siamo responsabili come Paese e come Europa e chiederemo ai partiti del centro sinistra di cambiare radicalmente rotta, chiedendo la cancellazione del Memorandum e investendo sui diritti e l’uguaglianza per stranieri e rifugiati, impendendo che tutta l’Europa diventi come l’Ungheria di Orban.

*responsabile immigrazione dell’Arci

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