Formazione

Memis, il corso post-laurea per innovatori sociali

Sono sempre di più i giovani della generazione dei millennial desiderosi di intraprendere un percorso professionale nel settore del non profit. Proprio pensando a loro, l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Human Foundation hanno realizzato MEMIS - Master Economia, Management e Innovazione Sociale. L'intervista a Federico Mento

di Redazione

Sono sempre di più i giovani della generazione dei millennial desiderosi di intraprendere una percorso professionale nel settore del non profit, magari per trasformare l’impegno a favore della propria comunità in un’attività lavorativa, o semplicemente spinti dal bisogno di aumentare le propre competenze per rendere più efficace le proprie attività. A tal fine, accanto a passione, impegno ed esperienza, è decisiva la scelta di un percorso formativo in grado di fornire strumenti indispensabili ai futuri innovatori sociali.

Proprio pensando a loro, l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Human Foundation hanno realizzato MEMIS – Master Economia, Management e Innovazione Sociale, la nuova proposta post-laurea per innovatori sociali che intende trasferire approcci e metodologie per ripensare processi ed organizzazioni in chiave partecipativa, per progettare e gestire modelli di business sostenibili e ad alto impatto sociale. Per comprendere le opportunità offerte da MEMIS abbiamo rivolto qualche domanda a Federico Mento, Direttore di Human Foundation, che insieme al Professor Luigi Corvo illustrerà il master il prossimo lunedì 16 gennaio nel corso di un webinar.


A chi consiglierebbe MEMIS?
La conclusione degli studi universitari lascia spesso un senso di incompiutezza, di saper tutto in teoria e poco nella pratica, apre tanti interrogativi cui si vorrebbe dar risposta senza sapere da dove cominciare. Il Master MEMIS si rivolge a tutti coloro che dopo aver conseguito un titolo accademico intendono approfondire quanto già appreso per mettere le proprie conoscenza a servizio delle comunità, così da inserirsi nel mondo del lavoro con la preparazione adeguata e avendo un’esperienza qualificata alle spalle. Ma troveranno grande utilità nel MEMIS anche i professionisti che sentono il bisogno di aggiornarsi, di confrontarsi con nuovi approcci e realtà innovative da cui imparare e prendere spunto per crescere.

Qual è il punto di forza di MEMIS?
Le teorie e i modelli di economia, management, governance, finanza e sostenibilità delle imprese sociali, saranno affiancate dalla sperimentazione sul campo di pratiche di innovazione sociale attraverso il confronto con esperienze virtuose del panorama nazionale ed internazionale. Ciò consentirà ai corsisti di acquisire competenze specifiche sulla progettazione di interventi ad alto impatto speciale, così come gli elementi per costruire il proprio business model di innovazione sociale ed imparare a procedere in autonomia. L’obiettivo che MEMIS si pone è quello di immettere sul mercato del lavoro esperti dell’innovazione sociale che siano in grado di disegnare ed implementare risposte innovative alle tante sfide che la complessità ci pone. Non si tratta solo di competenze spendibili nel Terzo Settore, immagiamo, infatti, che gli studenti del MEMIS possano contribuire ai processi di innovazione della PA e del settore privato.

Che bagaglio di esperienze porteranno con loro gli studenti?
Oltre al team working che verrà favorito in ogni fase del MEMIS e che contribuirà per ciascuno dei partecipanti a crearsi un solida rete di contatti, durante i 12 mesi di formazione gli studenti entreranno in relazione con docenti, ricercatori e professionisti autorevoli dell’innovazione sociale, combinando analisi accademica e esperienza di practitioners italiani e internazionali provenienti dal mondo del social management, della venture philantropy e della finanza etica, del turismo responsabile, della cooperazione sociale e della cooperazione allo sviluppo, della pubblica amministrazione e del fundraising. Oltre a lezioni frontali, è inoltre prevista la partecipazione a workshop, ai laboratori di sperimentazione e alla Summer School che porrà i ragazzi al centro della comunità dell’Innovazione Sociale.

Che possibilità di occupazione ci sono?
Il mondo del Terzo Settore in Italia ricopre un ruolo sempre più importante nel nostro Paese, colmando spesso lacune istituzionali e offrendo soluzioni a emergenze e fenomeni sociali nuovi: pensiamo solo all’impellente bisogno di attività di accoglienza e integrazione dei migranti, alla crescente richiesta di assistenza di una popolazione sempre più anziana, o anche semplicemente alla domanda di professionalità da parte di Fondazioni, ONG, Imprese sociali. Vi è poi il settore privato, all’interno del quale si segnala un numero sempre più grande di organizzazioni che si stanno interrogando su come generare e distribuire valore in una forma sostenibile e duratura. Sono certo poi che la PA potrà trarre grandi giovamenti da figure professionali come quelle formate da MEMIS per avviare i processi di innovazione dei servizi di cui si avverte un impellente bisogno. Proprio presso alcune di queste realtà selezionate MEMIS attiverà periodi di stage finalizzati all’inserimento organico.

Se dovesse elargire un consiglio ai futuri innovatori sociali, quale darebbe?
Al di là delle difficoltà del settore, comune ad altri ambiti professionali, oggi più che mai si avverte il bisogno di persone coraggiose pronte a mettersi al servizio della crescita e dello sviluppo sociale; il consiglio è perciò quello di non temere il fallimento, di sperimentare tenacemente, di provare e riprovare, l’innovazione non spunta sotto un cavolo ma è frutto di un inteso lavoro, che funziona solo se animato da una grande passione sociale e civile.

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