Economia

Melandri: «Vantaggi fiscali e distribuzione degli utili possono stare insieme»

La portavoce della Task Force italiana sul Social Impact Investment del G8 interviene nel dibattito dopo il parere dell'Agcom: «La chiave di volta è la misurazione dell'impatto sociale»

di Redazione

Per Giovanna Melandri, presidente di Human Foundation e portavoce della Task Force italiana sul Social Impact Investment del G8 (che probabilmente dopo la scadenza di giugno sarà allargata al G20) il parere dell’Agcom (vd nelle correlate) sull’incompatibilità fra la distribuzione degli utili e la non lucratività di un soggetto giuridico non sbarra la strada alla riformulazione dell’impresa sociale. La discussione sull’articolo 4 della riforma del Terzo settore nei prossimi giorni entrerà nel vivo in Commissione Affari sociali dove è incardinato il provvedimento. 

Ha letto il parere dell’Agcom?
Certo e credo che ci siamo dei margini di manovra. Chiariamo prima il presupposto da cui partire. Noi come Task Force, ma anche la proposta del Governo mi pare vada in questa direzione, siamo convinti della necessità di creare un nuovo mercato in cui diversi soggetti anche di natura diversa concorrano, pur mantenendo ognuno la sua natura, orientato all’impatto sociale. Penso ai soggetti profit, a quelli non profit ma anche a tutto quel mondo che sta in mezzo: pensiamo solo ai cosiddetti ibridi o ai soggetti che operano nella sharing economy

D’accordo, ma torniamo all’Agcom…
La quadra si può trovare legando in modo modulare i vantaggi fiscali a due cardini. Il primo è quello della distribuzione degli utili: più utili distribuisci, meno vantaggi hai. Il secondo però è quello dell’impatto sociale: a prescindere dalla tua natura più impatto generi, più benefici fiscali meriti. E guardate che non sto dicendo una cosa nuova.

A cosa si riferisce?
Per esempio alla normativa che il Mise ha introdotto per le start-up innovative a vocazione sociale. Dove si sono introdotte premialità fiscali proprio per chi investe in quel settore. E non mi pare che l’antitrust Europeo abbiamo alzato la voce. Anche perché la normativa sugli Eusef è assolutamente coerente all’impostazione che sto proponendo.

Quindi è ottimista rispetto alla riforma?
Siamo di fronte a una grandissima occasione. Non credo che possiamo permetterci di perderla. 

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