«Care Melandri e Turco, in nome di 270 mila campani alla fame, togliete quel vincolo ambientale». Luigi Tamburro, responsabile del Banco alimentare della Campania, rivolge alle ministre ai Beni culturali e alla Solidarietà sociale un accorato appello perché gli sia consentito di costruire un capannone a Caserta.
Ogni giorno in Campania 270 mila persone possono mangiare solo grazie al Banco, che denuncia un aggravamento della situazione sociale. Gente con una sua dignità, ma impoverita da disoccupazione e usura. I prodotti distribuiti dai 700 enti assistiti dal Banco sono immagazzinati a Caserta, in un capannone il cui affitto costa 240 milioni l?anno: soldi con cui si potrebbe aiutare ben più gente. E il progetto di un proprio capannone si è finora scontrato con la legge Galasso che vincola i terreni vicini alla Reggia. «E pensare», ironizza Tamburro, «che qui tutti hanno costruito. Ma per la speculazione tutto è andato liscio, se invece si vuole costruire per solidarietà…».
Il Banco campano nel ?98 ha distribuito 12 mila tonnellate di beni per 106 miliardi. Cresciuto in sei anni del 1300%, sostiene le mense per i barboni e gruppi di ogni tipo, dai protestanti agli extraparlamentari, dalla Caritas al volontariato vincenziano. Nel ?98 ha inviato dodici Tir di aiuti a Sarno e altri Tir nel Salento, ?invaso? da curdi e albanesi. Con 450 tonnellate di viveri raccolti nella Giornata della Colletta alimentare, a fine novembre, la Campania è stata la seconda regione a livello nazionale.
Per informazioni e aiuti: Banco alimentare – piazza Alfonso Ruggiero, 1 – 81100 Caserta. Tel. 0823/329097 – 0336/862717
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