Non profit

Meglio una mail o un colpo di telefono?

Come comunicare con i donatori

di Valerio Melandri

La comunicazione via internet è la meno costosa, ma questo non significa che sia il canale di comunicazione ideale per tutti i donatori. Chiedete sempre a loro in che modo preferiscono essere contattati. Alcuni preferiranno le e-mail o la posta cartacea, altri, per esempio i Millennial e la Generazione X, preferiranno comunicazioni via telefono cellulare o social network. Fate in modo che l’organizzazione rimanga “top-of-mind” (in testa alla lista di preferenza). Raccontate delle storie, mostrate in che modo le donazioni stanno trasformando le vite delle persone. Quando potete, utilizzate foto vere, perché suscitano emozioni e toccano i donatori più delle semplici parole.
Siate trasparenti e responsabili in tutte le comunicazioni, ma senza descrivere l’interno dell’organizzazione, i vostri donatori sono interessati alla mission e non alle infrastrutture. Cercate i testimonial tra i vostri sostenitori e invitateli a candidarsi. Personalizzate tutte le comunicazioni, questo è l’aspetto più importante. Quando le comunicazioni iniziano con le formule iniziali “caro donatore” e “cari amici” vengono cestinate subito. Per quanto riguarda i grandi donatori e i donatori speciali, una telefonata ogni tanto fa miracoli, perché li rende parte del team. Altro punto focale: mostrate riconoscenza. Create protocolli per mostrare il vostro apprezzamento. Ringraziateli spesso. Non ignorate le piccole donazioni o i donatori mensili, perché è impossibile sapere chi è pronto a fare una donazione pianificata o a emettere un assegno con una cifra importante. È possibile che i donatori stiano semplicemente mettendo alla prova la vostra organizzazione con cifre contenute prima di decidere di impegnarsi di più. In un’organizzazione dove sono consulente, abbiamo realizzato ben 50 modelli di lettere di ringraziamento da usare in differenti situazioni.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.