Cultura
Meeting, sussidiarietà il metodo
L'intergruppo per la sussidiarietà ha presentato il Patto per il futuro del Paese. + Dai - Versi: risultato di questo metodo politico
da Rimini
Un patto per il futuro del Paese. E’ quello che hanno sottoscritto i parlamentari (oltre 270 al momento) di entrambi gli schieramenti che partecipano all’intergruppo parlamentare per la sussidiarità. Sei di loro: Maurizio Lupi, Angelino Alfano e Luigi Casero (FI), Luca Volontè (Udc), Pier Luigi Bersani (Ds) ed Enrico Letta (Margherita) oggi al Meeting di Rimini hanno presentato il documento che, come ha sottolineato Lupi, “è la sintesi di un lavoro comune fatto” non solo belle teorie. E tra le realizzazioni, al momento non tante per il vero, la più citata è stata la ?+ Dai ? Versi?,con l’imnpresa sociale. Quali esempi concreti di sussidiarietà orizzontale.
Nei diversi interventi introdotti da Emanuele Forlani, segretario generale della Fondazione per la sussidiarietà che dell?intergruppo ha curato la segreteria scientifica, si sono passati in rassegna i punti nodali che vanno dall?attenzione al bene comune che deve essere posto al di sopra delle parti, come pure la necessità di una sussidiarietà fiscale intesa come libertà (ovvero, la possibilità di decidere la destinazione del proprio contributo fiscale da parte dei cittadini), ma anche lo sviluppo del capitale umano.
Nel giro degli interventi i parlamentari hanno posto l?accento sulle diverse declinazioni di sussidiarietà e libertà. Tutti hanno inoltre sottolineato la volontà di prendere le distanze dal teatrino della politica, da un bipolarismo “da guerra civile”, da una programmazione che si ferma alla “trimestrale di cassa” con l?occhio attento alle continue scadenze elettorali. Da Letta a Volontè si è sottolineata la necessità di recuperare la dimensione del medio e lungo termine ? riprendendo quindi la capacità di programmare – e di puntare a fatti concreti.
Insomma, idee e progetti differenti si possono e si devono incontrare sul terreno del bene comune.
Spazio alla società civile che sta, come ha ricordato Maurizio Lupi, reagendo alla logica del declino con esperienze di carità, di educazione e in genere di lavoro per la promozione del bene comune.
La conferenza stampa dedicata all?incontro è stata aperta da Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà “C?è qualcosa che viene prima della politica e c?è un altro modo di concepire la politica”. Vittadini ha poi aggiunto che di un certo tipo di politica e di certe formule politiche “non ce ne importa niente. Il problema del bipolarismo italiano è che non ha punti comuni per il bene del Paese e questo è un disastro. Il teatrino delle sportellate in faccia ci lascia indifferenti”.
Il metodo dell?intergruppo che non nega le differenze e non le appiattisce è insomma “una formula che ci metterà del tempo”, ma va nella direzione giusta
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