Mondo
Meeting. Sfida della pace per l’Africa
A Rimini si incontrano per la prima volta un rappresentante del governo sudanese e il portavace del Movimento di liberazione del Sudan
Da Rimini
Cinque minuti, ogni giorno, dedicati ai problemi, le possibili soluzioni, i protagonisti e i personaggi del continente africano. Sono quelli che si potranno ascoltare dal 15 settembre, alle ore 7,50 su Radio Uno. Lo ha annunciato il direttore del Giornale Radio Rai, Bruno Socillo in occasione dell?incontro ?Africa: la sfida della pace? che si è tenuto oggi al Meeting di Rimini.
Un incontro che ha visto anche un rappresentante del governo sudanese incontrare il portavoce del movimento di liberazione del Sudan. Insomma, un appuntamento che ha contribuito ad accendere i riflettori su un?area africana particolarmente martoriata, presenti il sottosegretario al ministero degli Affari esteri, Alfredo Mantica, Mario Mauro vicepresidente del Parlamento europeo, Samson Lukare Kwaje, portavoce del Movimento di liberazione del Sudan e Ahmed Abdel Sohman Mohmed, segretario generale del Consiglio internazionale di Amicizia fra i popoli, rappresentante di un?associazione non governativa ma che ha portato i saluti del governo sudanese, Ernest Said Alie Surrur, primo segretario della presidenza della Sierra Leone, monsignor John Baptist Adama, arcivescovo di Gulu e Arturo Alberti, presidente di Avsi. Quest?ultimo ha ricordato come la sua associazione che è presente nell?area africana e in particolare nella regione di Gulu dal 1984, realizzando 22 progetti di emergenza, 16 nei settori sanitario, educativo, psico-sociale soprattutto nei confronti dei bambini-soldato si è mossa, ?non per una pretesa di soluzione, ma per la passione per l?uomo a partire da una precisa esperienza cristiana, al di là dei risultati?.
?Con i protocolli abbiamo risolto l?80 per cento dei problemi: ora dobbiamo proseguire nel processo di pace in Darfur. Se ciascuno farà la sua parte, compresa la comunità internazionale, con 15mila uomini riporteremo il controllo nella regione e, una volta disarmati i miliziani, potremo chiedere gli interventi umanitari. Governo italiano e associazioni?, ha detto Samson Lukare Kwaje, ? possono svolgere un ruolo importante in tutto ciò?. Prontamente ha risposto Ahmed Abdel Rohman Mohmed: ?Sono lieto di aver ascoltato proprio quello che mi aspettavo. Diciamo sì a una conferenza di pace: non ne possiamo più di soffrire in un Paese composto da diverse etnie, ma che non ha mai conosciuto problemi razziali?.
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