Formazione

Meeting, riforme e sussidiariet

Incontro tra il ministro Vannino Chiti e il presidente della Lombardia Roberto Formigoni

di Antonietta Nembri

Da Rimini

Prove tecniche di dialogo istituzionale: così si può riassumere il clima dell?incontro dedicato a: ?Riforme istituzionali e sussidiarietà: per quale destino, per quale verità? che al Meeting di Cl ha avuto come protagonisti Vannino Chiti, ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali e Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia.

?Non dobbiamo avere paura di confrontarsi tra posizioni diverse, sempre nel rispetto della persona. Ma non dobbiamo neppure temere, quando siamo d?accordo, di dirlo apertamente?, è stata al battuta del ministro Chiti che ha reso chiaro il clima di questo incontro politico al Meeting coordinato da Giorgio Vittadini. Il presidente della Fondazione per la sussidiarietà ha messo i puntini sulle ?i? osservando che se ?la politica sono le dichiarazioni di un leader in costume da bagno, questo non ci interessa?. A interessare sono i contenuti. Vittadini nella sua introduzione ha presentato cinque punti in tema di tasse, federalismo, sussidiarietà, riforma elettorale e bipolarismo mite (i punti integrali sono al sito www.meetingrimini.org).

?Considerando l?attuale disgusto per la politica della gente, lo scopo delle riforme non può essere unicamente far funzionare meglio lo stato? ha esordito Formigoni ?ma restituire potere e libertà a popolo?. Per Formigoni alcune riforme vanno fatte per via costituzionale, mentre per via ordinaria si possono fare riforme come le liberalizzazioni, la riforma della giustizia e quella definita ?la riforma del XXI secolo? riguardante la scuola e l?università. Sul sistema elettorale il presidente della Lombardia è favorevole all?elezione diretta del Presidente del Consiglio e un sistema che preveda il voto di preferenza alla persona e non liste bloccate. A livello di sistema la preferenza va a quello spagnolo.

Da parte sua Chiti preferisce il modello francese a doppio turno, ma al di là di questo sono diversi i punti sui quali il ministro concorda con Formigoni come sulla ricerca di larghe intese e la ricerca del bene comune, un termine di cui non bisogna vergognarsi. ?C?è un eccesso di contrapposizione? è il lamento del ministro ?e in questo senso potrebbe esser utile ricordare come nacque la Costituzione visto che l?anno prossimo celebriamo i sessant?anni dell?entrata in vigore?.

Sul tema del federalismo, incalzato da Vittadini, Formigoni osserva: ?In quali settori occorre più sussidiarietà? In tutti?. Tra i modelli ispiratori del presidente lombardo c?è Tony Blair e il suo welfare di responsabilità. ?Se il nuovo partito democratico lo farà proprio, diverrà un interlocutore interessante, altrimenti andrà a ramengo da solo?.
La competizione su chi sia più statalista tra centrosinistra e centrodestra è, per il ministro, pienamente aperta ?in cinque anni del precedente governo si è fatto ben poco?. A Vittadini lancia un preciso invito: ?La vostra idea di ?quasi mercato? mi interessa, eccome: ragioniamone senza pregiudizi e riposte preconfezionate?. E la risposta è stata immediata: ?La politica non è una ricetta pronta, ma una forma di carità, è mettere il proprio tentativo a servizio del bene comune?.


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