Volontariato

Meeting: questo il backstage “social”

Decine di associazioni e onp presenti a Rimini con il proprio stand per presentare iniziative e progetti. Abbiamo fatto un giro e ci siamo lasciati attrarre dagli spunti più interessanti.

di Antonietta Nembri

Non solo incontri, conferenze e mostre nei padiglioni della fiera di Rimini. Il Meeting è anche una formidabile vetrina per decine di realtà associative, piccole e grandi, che qui si presentano, incontrano, scambiano esperienze. Così girando da un salone all’altro può capitare di incontrare per esempio l’ex primate d’Olanda, il cardinal Simonis, in visita allo stand del Movimento per la Vita, di lasciarsi attrarre dalle proposte delle volontarie dell’associazioni di Rimini “Sostieni il sostegno” che presentano i loro manufatti, di scambiare qualche battuta con i volontari di Exodus e con quelli dell’Avis. C’è poi l’area della Compagnia delle Opere, dove si ritrovano moltissime Opere sociali dall’Avsi al Club Papillon, dall’associazione Cometa al Banco Farmaceutico, agli artisti dell’associazione Il Baglio di Palermo, solo per citarne alcune. E il clima è frizzante.

«Sono ottimista» dice Pino Morandini, vice presidente del Movimento per la Vita che in questi giorni di Meeting ha dato impulso alla raccolta di firme per la petizione europea “Uno di noi” che il MpV sta portando avanti con le associazioni pro-life di altri paesi dell’Unione. «Abbiamo già raccolto 900 firme» dice ricordando le parole di incoraggiamento ricevuto dal cardinal Simonis che ha invitato i volontari pro-life in Olanda. Presso lo stand si terrà oggi anche il concerto dell’associazione “Cantare suonando” di Trento, 60 ragazzi con sindrome di Down che, diretti dal maestro Marco Porcelli, proporranno “Musica per la vita”.

Da quattro anni al Meeting le volontarie dell’associazione “Sostieni il sostegno” propongono i loro lavori di cucito, ricamo e quanto la fantasia femminile sa creare per rispondere a un bisogno «ci siamo messi insieme per un’esigenza concreta» spiega Lorenza. «È tutto nato da alcuni genitori di ragazzi con disabilità che avevano la necessità del sostegno scolastico nelle scuole private, poi il passa parola ha ampliato le iniziative così abbiamo contributo alla realizzazione di un laboratorio di musica e allo stesso tempo riscoperto lavori come il macramè chi lo sapeva fare lo ha insegnato ad altre». E la crisi? «un pochino si sente, ma la solidarietà è grande e chi ci conosce ci viene a cercare, abbiamo aumentato il numero delle persone che acquistano i nostri oggetti, magari non comprano quelli più cari, ma uno strofinaccio ricamato sì» conferma Lorenza.

Sono tre anni che Fondazione Exodus ha uno stand nell’evento. «C’è molta curiosità. Don Antonio è una persona molto conosciuta e in tanti si fermano vedendo la gigantografia, poi chiedono, si informano perché non tutti conoscono precisamente la nostra attività» dicono gli operatori allo stand. «Per noi è importante essere qui perché ci sono tantissime persone cui riusciamo a far passare il nostro messaggio, poi anche solo con un piccolo contributo vogliono aiutare».

Martedì al Meeting è stato presentato il documentario di Emmanuel Exitu “Io sono qui, una settimana con Mario Melazzini”, è l’interesse acceso sul tema lo si ritrova qui negli spazi di Aisla, che a Rimini ha uno stand con Arisla. «È il terzo anno che veniamo al Meeting» spiega Monica Cattani, una volontaria. «Quasi tutti i giorni organizziamo un incontro, con questa formula la gente si avvicina incuriosita perché la Sla fa paura e se non si ha una ragione specifica, un amico o un parente malato, è come se prevalesse la paura. Ma durante gli incontri forse vedendo un po’ di gente qualcuno in più si avvicina per capire di più».

A poca distanza ci sono i volontari dell’associazione San Giuseppe e Santa Rita, realtà della Fondazione Novella che opera con una casa di accoglienza e centri diurni nel ravennate rivolti a minori e adulti con problemi psichici. A colpire l’occhio nel passare dallo stand sono i prodotti dei monasteri «Anche se non siamo in un luogo di passaggio» ammette una delle volontarie, «venendo al Meeting da diversi anni ci sono molti che ci vengono a cercare sia perché sanno che abbiamo la resina di Betlemme e altri prodotti monastici, sia perché conoscevano Novella».

Tra le realtà riminesi presenti al Meeting anche San Patrignano. Allo stand molti dei prodotti realizzati dai ragazzi. «È una cornice che si presta molto, per noi è un po’ una novità e abbiamo deciso di farci conoscere con il filmato in cui i giovani si raccontano, ma anche attraverso i prodotti che realizzano i ragazzi nell’imparare un mestiere» spiega Valentina Di Giovanni che dopo aver seguito il percorso di San Patrignano vi è rimasta a lavorare e aggiunge: «a volte le persone che si fermano hanno un amico, un conoscente che ha bisogno di aiuto».

Tra gli stand dei padiglioni non mancano le presenze storiche come Avsi che quest’anno ha portato alcuni giovani dei laboratori artigianali di Haiti (due anni fa, per esempio c’erano le donne del Meeting point di Kampala con le loro collane di carta), come pure il Banco Farmaceutico animato da volontari, medici e farmacisti e sempre nell’area della CdO Opere sociali lo stand che accoglie l’associazione il Boglio e la cooperativa Fatti di Carta di Lecce. «La gente è sempre splendida» dice con entusiasmo Calogero Zuppardo de Il Boglio «siamo un’associazione di artisti, architetti e artigiani che si sono messi insieme, due anni fa avevamo anche promosso una mostra».

Agli ingressi della fiera, invece si possono incontrare i volontari del Banco Building che portano avanti l’iniziativa “Un lenzuolo per l’amico”, ovvero una raccolta di biancheria, lenzuola, asciugamani da donare alle opere di carità. Le richieste al Banco sono aumentate soprattutto dopo il terremoto in Emilia.

 


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