Famiglia

Meeting, Napoli costruisce

Incontro con le realtà dinamiche della città partenopea

di Antonietta Nembri

Da Rimini

La Napoli che costruisce, così è stato intitolato un incontro che ha voluto far conoscere una Napoli che non si lamenta, ma che partendo dalla realtà costruisce e cresce. E non stato un caso il fatto che l?appuntamento coordinato da Felice Siciliano, direttore della CdO Campania, è stato aperto dalle canzoni di Alfredo Minucci, giovane cantautore napoletano che ha proposto le canzoni ?Terra ?e niciune? e ?Jamme a vedè?: come le canzoni napoletane del passato trasmettevano la nostalgia del cuore queste, ha commentato Siciliano, parlano della bellezza contemporanea.

Protagonisti dell?incontro Gaetano Cola, presidente della Camera di Commercio di Napolo, Paolo Scudieri, Ad del gruppo Adler Plastic e vice presidente dell?Unione industriali di Napoli e Antonio Romano, vice presidente della Fondazione Romano Guardini. «Per Napoli auspico un ritorno all?antica», ha detto Cola facendo riferimento all?effervescenza e all?intraprendenza della Napoli dell?800 una realtà che non conosceva il fenomeno migratorio, ma anzi era un polo innovativo di attrazione. Cola ha poi raccontato le diverse iniziative in campo con le camere di commercio di Milano e Marsaglia che prevedono un impegno sul Mediterraneo, ma anche attività di formazione e aiuto alla logistica. C?è poi il protocollo d?intesa firmato con la Camera di commercio piemontese e la progettazione del ?Borgo permanente dell?artigianato? da realizzarsi alla mostra d?Oltremare di Napoli. «Le grandi infrastrutture non bastano, servono idee, iniziative per aiutare la crescita e lo sviluppo del nostro territorio».

«Non abbandonare mai gente dal potenziale enorme come quella napoletana» è stata per Scudieri la ricetta per un imprenditore che vuole innovare. «Il problema ? ha detto ? non è la mancanza di ingegno, ma che occorre tornare a fare impresa nel nostro territorio.Solo l?impresa manifatturiera rende possibile la redistribuzione». Ma per Scudieri, imprenditore che da vent?anni gira il mondo un impegno fondamentale è quello verso l?istruzione e la formazione. «La scuola deve essere bella e attrattiva.Perché le cose si comprano con gli occhi». E il futuro di crescita e sviluppo di Napoli passano proprio dall?istruzione, grazie a una scuola che deve stimolare il desiderio della curiosità.

E sull?emergenza educativa è intervenuto Antonio Romano che ha osservato come «educazione non è solo scuola, perché riguarda il rapporto tra le persone» e ha ricordato come l?evidenza di questa urgenze è nata: don Giussani a Napoli nel 1983 gli disse: «qui c?è un grande cuore, una grande umanità che va però educata. Siamo partiti da un incontro che ci ha fatto entrare nella realtà con una positività». E così per lui costruire un?opera sociale è servire tutto quello che nasce dal popolo. Un intervento ricco di esempi e storie quello di Antonio Romano che ha osservato come «dalla passione per la singola persona abbiamo visto il volto di un popolo, una controstoria che non ha nulla a che fare con i bollettini di guerra di certi giornali o intellettuali che parlano di Napoli ma che in città non vivono più». A Napoli molti si vogliono dare da fare, e al Meeting un esempio lo si è visto con la pizzeria del Rione Sanità che prende il nome dalla cooperativa nata dal Cds del quartiere partenopeo e che ha spopolato tra i ristoranti sotto i padiglioni della fiera.
L?ultimo intervento di Romano è stato un appello: «Chiediamo alle istituzioni un sostegno concreto: spazi per creare laboratori in cui si insegna ai giovani un mestiere. La Napoli che costruisce è un?amicizia tra persone, come quella con Pippo Angelico della Ceccato spa (che ha fatto nascere la cooperativa Rione Sanità) un?impresa sul cui orizzonte c?è la possibilità di creare una cultura nuova».


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