Formazione

Meeting Mani Tese, un bilancio

Due giornate di lavori divisi in tre sessioni, 2000 persone presenti, oltre 20 relatori, i numeri del convegno internazionale di Mani Tese

di Redazione

Si è concluso oggi al Palazzo dei congressi di Firenze il convegno internazionale di Mani Tese “Dai cieli dell’utopia alla polvere della storia”. Due giorni in cui 2000 persone hanno partecipato ai lavori delle tre sessioni “Rubano i sogni e cancellano il futuro”, “Il nostro sogni di umanità” e “Il nostro progetto di mondo”, in cui si sono succeduti oltre 20 relatori italiani e stranieri. Hanno discusso di sogni e futuro, mercato e idee, libertà e pace, uomini e donne impegnati in modo diverso e su diversi fronti. Nella giornata di sabato 20 aprile sono intervenuti il giornalista del Corriere della Sera Maurizio Chierici, lo scrittore Alessandro Baricco, l’attore Marco Paolini, il sostituto procuratore Gherardo Colombo e il missionario Alex Zanotelli, solo per citare gli “italiani”. La prima giornata si è conclusa con le parole di un giovane israeliano pacifista e una ragazza palestinese che hanno raccontato come “costruire la pace a partire dal cuore”. La mattina conclusiva di domenica 21 aprile è stata aperta dall’intervento della giornalista de “Il Manifesto” Rossana Rossanda, in veste di ospite e coordinatrice. Poche parole, con cui la giornalista ha ricordato come ci sia ancora spazio per agire insieme in un mondo in cui “ci viene detto che l’unica cosa che possiamo fare è aggiustare il nostro destino individuale”. “I sogni” ha detto la giornalista, che si è definita una donna del Novecento, “non ci sono stati rubati: ce li siamo fatti rubare. Non possiamo decidere se piove e non piove, ma il nostro destino sì”. Il primo intervento della mattina di domenica è stato quello di Susan George, presidente dell’ “Osservatorio sulla mondializzazione”. Impegnata da anni nella lotta contro gli squilibri tra Nord e Sud del mondo, la George ha spronato i presenti, soprattutto giovani, a mettersi a fare politica: i sogni e le idee buone non bastano, bisogna agire in concreto nella società costruendo azioni politiche dal basso. Riccardo Petrella, professore all’Università di Lovanio e autore de “Il manifesto dell’acqua” ha messo l’accento sulla necessità di scegliere il bene comune, riconoscendo “l’umanità come soggetto giuridico e politico e garantendo beni e servizi a tutta la comunità”. Zygmunt Baumann, sociologo dell’Università di Varsavia, di cui è stato letto un intervento scritto, ha messo in guardia sulla difficoltà nel nostro tempo di coltivare l’utopia perché “il potere attrattivo della serie indefinita di domani ha ceduto il posto alla sicurezza tangibile dell’oggi” La sessione si è conclusa con l’intervento di Cristophe Aguiton, rappresentante di Attac, la coalizione francese che si batte per la revisione dei meccanismi finanziari internazionali. Il convegno si è chiuso con l’intervento del Segretario nazionale di Mani Tese Sabina Siniscalchi: “Sono stati due giorni bellissimi. Grazie a tutti voi che avete partecipato e a chi è salito su questo palco”. Ricordando il senso di appuntamenti come questo, Sabina Siniscalchi ha detto: “Spesso in questo mondo così crudele e ottuso abbiamo avuto paura; abbiamo perso il coraggio delle nostre convinzioni, perché siamo solo donne e uomini che vorrebbero fare grandi cose, ma non trovano la forza, non hanno i mezzi”. “Ecco” ha continuato “io penso che questo convegno sia servito innanzitutto a ridarci il coraggio”. “Il nostro impegno” ha concluso il Segretario nazionale “è l’impegno delle mani, delle menti e dei cuori. Sapremo guardare alto al cielo dell’Utopia, operando ogni giorno nella polvere della storia”.


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