Mondo

Meeting. Il mondo nuovo nato nelle favelas

Lo stupore dell'incontro con persone che lottano per la costruzione di un mondo nuovo nato dal movimento dei Favelados di San Paolo del Brasile

di Antonietta Nembri

Da Rimini

E? una storia iniziata nel 1980 quella che Marco Zerbini, del Movimento dei Favelados di San Paolo del Brasile, ha raccontato oggi pomeriggio al Meeting di Rimini. A coordinare l?incontro – dal titolo “IL mondo nuovo è già cominciato” -Mario Molteni, docente di Economia aziendale alla Cattolica di Milano, con Zerbini erano presenti Cleuza Ramos, presidente Landless Workers of Sao Paulo Association; Roberto Moussalem De Andrade, ministro dello Sviluppo urbano dello Stato di Bahia in Brasile, Vincenzo Petrone, ambasciatore d?Italia in Brasile e il ministro per gli italiani all?estero Mirko Tremaglia.

Zerbini ha ricordato la storia del movimento di lotta per la casa, iniziata nel 1980 con diversi incontri, molto partecipati, nei quali si iniziò a studiare strategie per ottenere una casa. Si pensò di negoziare direttamente con i proprietari dei terreni e dopo i primi risultati l?attenzione si spostò sulle opere di urbanizzazione primaria come fognature e strade. Oltre all?esigenza della casa nacque anche l?esigenza di creare comunità. Il ruolo del movimento ha ricordato Ramos è quello di aiutare le persone povere e sfiduciate. Fondamentale anche l?azione di lotta che ha portato alla costruzione di tre scuole e grazie all?aiuto dei privati molte persone si occupano di sanità. Mancano ancora asili nido. Da parte sua De Andrade ha sottolineato come l?esperienza che si sta vivendo in Brasile è importante e innovativa: vede coinvolti tutti. De Andrade ha voluto ringraziare gli italiani e il loro governo per l?aiuto che sta portando. Ha poi raccontato quanto sta accadendo nelle favelas di Bahia. ?Sono state portate alla luce le vere potenzialità delle favelas. Questo tipo di esperienza ha risolto anche altri problemi di natura familiare, quali l?instabilità e ha contribuito a ridurre la disoccupazione? ha concluso De Andrade che ha ricordato come i risultati ottenuti attraverso la compartecipazione hanno avuto effetti anche nei settori della cultura e della sanità. ?Lo stato da solo non sarebbe riuscito a risolvere questi problemi, se il concetto della sussidiarietà che mette al centro l?uomo con le sue esigenze, non fosse permeato attraverso quelle esperienze che hanno operato nel nostro Paese?.

Il Brasile come modello di soluzione dei problemi del continente sudamericano è quanto ha sostenuto Petrone che ha ricordato come la nuova economia della conoscenza ha dato la possibilità all?intero Brasile di dotarsi di sistemi informatici innovativi. E tutto questo è stato possibile grazie a un progetto basato su tre poli: l?intervento della Banca Mondiale, per la realizzazione delle infrastrutture; la fornitura di assistenza sociale da parte del governo italiano attraverso associazioni come Avsi e l?opera di vigilanza dello Stato di Bahia, titolare del credito della Banca Mondiale.

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