Non profit
Meeting.Fondazioni, capitale umano e welfare
Il presidente dell'Acri, Giuseppe Guzzetti indica nelle Fondazioni un collegamente tra capitale umano e welfare
Da Rimini
Capitale umano e nuovo welfare: il ruolo delle fondazioni. E? questo il tema sul quale era stato chiamato a intervenire al Meeting di Rimini, Giuseppe Guzzetti, presidente dell?Acri. E del ruolo che attende le Fondazioni, soprattutto ora dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha riconosciuto, contro qualsiasi tentativo di appropriazione come esse siano ?persone giuridiche dotate di piena autonomia statutaria e gestionale?, ma non solo le ha collocate ?tra i soggetti dell?organizzazione delle libertà sociali?. E alle libertà sociali si sono rifatti un po? tutti relatori dell?incontro: Lorenzo Ornaghi, Roberto Pinza, Luca Volontè e lo stesso Giorgio Vittadini che ha ricordato come senza queste realtà, ?un po? pubbliche e un po? private, di tutti e di ciascuno, saremmo tutti più deboli, divisi tra statalismo e liberismo di maniera. Le fondazioni sono segno di un?economia che ha al centro l?uomo?.
?Un anno fa eravamo nella condizione di totale incertezza sul futuro delle fondazioni. Noi non contestavamo la legittimità dell?articolo 11 della finanziaria 2001, noi chiedevamo di riflettere su quale fosse il ruolo più opportuno?, ha detto Guzzetti nel suo primo intervento dopo l?entrata in vigore del regolamento attuativo della legge di riforma delle Fondazioni di origine bancaria (entrato in vigore il 1 luglio scorso). “Le casse di risparmio non nascono dall?iniziativa pubblica, nascono dalla libera iniziativa dei cittadini che daranno poi luogo alle nostre fondazioni”, ha detto ricordano come tra le fondazioni ?nate per rispondere a un bisogno? ve ne siano di quelli che esistevano prima della scoperta dell?America ?mentre nella legislazione italiana non esisteva neppure la parola fondazioni fino alla legge del 1998?. Ripercorrendo questi ultimi anni, la ?battaglia per la sussidiarietà? portata avanti dalle fondazioni, ma anche da ampi pezzi di società civile Guzzetti ha sottolineato come a fronte di un risultato positivo, il problema sia stato soprattutto di tipo culturale e di come le Fondazioni non si sono trovate sole. ?Quando il welfare arretra per nostra fortuna, ci sono realtà in Italia che cercano di rendere meno drammatica la situazione anche se?, ha osservato, ?ci deve essere un limite ai tagli perché le fondazioni e il non profit non possono sostituire l?intervento pubblico. Non si poteva distruggere questa rete, se le fondazioni fossero state trasformate in enti di supporto alla spesa statale questo sarebbe stato compromesso e sarebbe stato distrutto uno strumento importantissimo a sostegno della sussidiarietà ?. Le Fondazione sono dei catalizzatori sociali e la loro legittimazioni non può derivare solo da sentenze favorevoli, ma piuttosto da grandi progetti di sostegno finanziario alla società civile che le ha formate. ?La legittimazione viene dal basso, deve esserci un rapporto forte con i cittadini non solo come enti di erogazione, ma protagonisti del processo di sussidiarietà?. Guzzetti ha concluso osservando alcuni dei campi sociali nei quali ci potrebbe essere l?intervento delle fondazioni: l?edilizia sociale, la ricerca universitaria e l’educazione in genere: ?Il futuro non sono più le macchine, ma il capitale umano?.
Per Ornaghi le Fondazioni vanno concepite come soggetti autonomi in sé che non mutano cioè la loro legittimità e indipendenza dal governo del momento, il rettore della Cattolica nonché presidente dell?Autority del Terzo settore il ruolo delle Fondazioni deve essere di forte sostegno alla ricerca. I due parlamentari, Pinza e Volontè hanno puntato i loro interventi su analisi più politiche. Per il rappresentante della Margherita è importante che la società sia costellata da realtà di cooperazione che hanno il comune compito di sostenere gli sforzi nel sociale. Da parte sua il capogruppo dell?Udc dopo avere ricordato le radici delle fondazioni, ha richiamato gli stessi politici a essere attenti osservatori e conoscitori della realtà italiana. Volontè ha detto necessaria una revisione della legge sul volontariato. Ha inoltre suggerito la creazione di cattedre universitarie sul tema del capitale umano, dal momento che la prima emergenza è l?educazione.
Giorgio Vittadini ha concluso l?incontro indicando come primo compito quello di ?guardare la realtà? e ricordato come per ?difendere i valori di sempre occorre essere disposti al cambiamento?.
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