Sostenibilità

Mediterraneo, ogni hanno è come se bruciasse la Corsica

Il Wwf rilancia l'allarme incendi: ogni 12 mesi in fumo 800.000 ettari di foreste, un territorio vasto come l'isola francese

di Stefano Arduini

Ogni anno la stessa catastrofe: l’ emergenza incendi nel Mediterraneo manda in fumo 800.000 ettari di foreste, un’area grande quanto la Corsica, per un totale di 50.000 roghi l’anno. Il problema e’ particolarmente gravoso in Italia dove i boschi ricoprono oltre 9.800.000 ettari del territorio, pari a circa il 32% della superficie nazionale e dove, negli ultimi 20 anni, gli incendi boschivi hanno distrutto circa 1.100.000 ettari di superficie boscata: un’estensione superiore a quella dell’Abruzzo. A rendere noto il bollettino di guerra e’ il Wwf che scende in campo dopo i gravi incendi sviluppatisi in Portogallo, Spagna e Francia. ”I Paesi mediterranei saranno costretti ad affrontare la stessa catastrofe ogni anno – mette in guardia il Wwf – a meno che non vengano adottate misure di prevenzione piu’ efficaci”. Il 95% degli incendi, sottolinea il Wwf, e’ di origine dolosa o scatenato dall’incuria della gente. Tuttavia in Italia, ”la maggior parte dei comuni italiani non ha ancora attivato il catasto delle aree percorse dal fuoco contro gli incendiari”, commenta Maurizio Santoloci, magistrato e vicepresidente Wwf Italia il quale invita a non dimenticare che ”solo nell’agosto scorso sono stati percorsi dalle fiamme oltre 17.000 ettari di bosco, quasi il 50% di tutto il 2003”. Secondo il Wwf gli incendi delle foreste su vasta scala per tutto il Mediterraneo sono aumentati significativamente durante gli ultimi decenni per lo sviluppo industriale, la conversione della terra per creare terreni coltivabili e pascoli, la cattiva amministrazione e l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali. Sotto accusa anche i cambiamenti climatici con estati piu’ lunghe, lunghi periodi di siccita’ ed eventi climatici estremi. Sotto minaccia aree critiche del Mediterraneo, come le montagne Monchique e Caldeirao in Portogallo, tra le 10 zone ad alto rischio identificate dal Wwf, dove gli incendi delle foreste stanno distruggendo gli habitat della lince iberica, dell’aquila del Bonelli e di molte altre specie indigene. ”La soluzione dei governi per gli incendi delle foreste si concentra usualmente sulla repressione e sugli investimenti in tecnologia molto costosa piuttosto che focalizzarsi sulla gestione e sul ripristino degli ambienti forestali – afferma Edoardo Isnenghi del programma foreste del Wwf Italia – ma se non si investe in misure preventive sostanziali queste soluzioni renderanno solo peggiori gli incendi ed i loro effetti”.


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