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Mediterranea soccorre gommone con 100 migranti: 22 i bambini al di sotto dei 10 anni

La nave Mare Jonio che ha lasciato il porto di Licata nei giorni scorsi ha soccorso questa mattina oltre 100 persone a nord delle coste libiche. Tra i migranti in fuga dalla Libia ci sono 22 bambini al di sotto dei dieci anni di età e almeno otto donne in stato di gravidanza. La nave italiana che ha soccorso i naufraghi è ora in attesa di un porto sicuro. E le altri navi delle Ong si preparano a nuovi salvataggi dopo il naufragio di ieri in cui sono state accertate 37 vittime, tra queste un’intera famiglia

di Alessandro Puglia

Ci sono ventidue bambini al di sotto dei dieci anni di età, altri sei minori e 26 donne di cui almeno otto in stato di gravidanza tra le circa cento persone soccorse questa mattina dalla nave Mare Jonio di Mediterranea. L’equipaggio è riuscito a individuare il gommone alla deriva, sovraffollato e con un tubolare già sgonfio attraverso il radar di bordo. Il soccorso è avvenuto a 70 miglia a Nord di Misurata.

«Le persone sono tutte al sicuro a bordo con noi, ci sono casi di ipotermia e alcune di loro hanno segni evidenti dei maltrattamenti e delle torture subite in Libia. Fuggono tutte dall'inferno», scrive Mediterranea che ha comunicato di aver contattato il Centro di Coordinamento Marittimo Italiano MRCC a salvataggio in corso e che ha risposto di«riferirsi alle autorità libiche».

Mediterranea così come avvenuto già in altre occasioni ha risposto: «Abbiamo replicato che sarebbe impossibile per noi riferirci alla forza di un paese in guerra civile dove si consumano tutti i giorni torture e trattamenti inumani e degradanti, rispetto alla sorte delle persone soccorse, ora a bordo di una nave battente bandiera italiana, e la cui sicurezza e incolumità ricade sotto la nostra responsabilità. Abbiamo reiterato pertanto all'Italia la richiesta di istruzioni compatibili col diritto internazionale del mare e dei diritti umani»..

Nei giorni scorsi Mediterranea aveva anche raccontato di essere stata sorvolata da un aereo militare portoghese della missione Eunavfor Med.


Il soccorso di Mediterranea segue il naufragio avvenuto ieri davanti le coste libiche dove 37 persone sono morte, tra cui molte donne e bambini. Tra le vittime anche un’intera famiglia composta da madre, padre e figlio come riferisce il team di Medici Senza Frontiere presente in Libia: «Per loro era troppo tardi i nostri medici non potevano fare altro che aiutare le autorità fornendo sacche per il corpo».

Rimangono in attesa a 12 miglia da Malta i 101 migranti salvati della nave Eleonore di Mission LifeLine, mentre le navi delle altre due Ong Open Arms e Sea Watch sono al momento sotto sequestro nei porti siciliani di Porto Empedocle e Licata da dove è ripartita la Mare Jonio. In direazione della zona Sar Libica si sta avvicinando anche la nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea- Eye che era attraccata nel porto spagnolo di Castellon. Ha fatto rientro invece a Marsiglia per un cambio equipaggio e rifornimento la nave Ocean Viking di Sos Méditerranée.

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