Salute

Medico cinese rivela: asportati organi a giustiziati

Wang Guoqi, che ha ora chiesto asilo politico negli Usa, ha riferito di aver partecipato alla rimozione delle cornee e di altri organi da condannati a morte

di Gabriella Meroni

Un medico cinese ha denunciato che in Cina e’ ormai prassi l’asportazione di organi dai condannati a morte. Chiedendo asilo politico agli Stati Uniti, Wang Guoqi ha riferito di aver partecipato alla rimozione delle cornee da oltre cento giustiziati, uno dei quali non era ancora deceduto ed ha aggiunto di aver visto altri medici asportare organi vitali dai prigionieri giustiziati e l’ospedale dove lavorava il ”Tianjin Paramilitary Police General Brigade Hospital”, con la vendita di tali organi ha registrato grandi profitti. Wang ha riferito ancora che molti malati provenienti dagli Stati Uniti o da altri paesi occidentali, per effettuare un trapianto si recano in Cina, che detiene il record mondiale di esecuzioni. Non si tratta della prima denuncia in tal senso, il dissidente sinoamericano Harry Wu, creatore della Fondazione Laogai (lavori forzati) che piu’ volte ha rischiato la vita per documentare la situazione all’interno dei campi di lavoro cinesi, gia’ nel 1995 aveva denunciato l’asportazione di organi dai condannati a morte. Quella del 38enne Wang pero’ sarebbe la prima testimonianza diretta di un medico che ha assistito a tale pratica. Arrivato negli Stati Uniti il 30 aprile scorso con un gruppo di turisti, al quale si era unito grazie ad un passaporto falso pagato 550 dollari, Wang non e’ piu’ ripartito ed ha prima contattato proprio Harry Wu, che tra l’altro ha trascorso 19 anni in carcere in Cina per reati politici per poi trovare rifugio in America. Wu, ha detto al quotidiano americano Washington Post di aver verificato l’identita’ del dottore e membri del Congresso hanno detto che le informazioni date da Wang sono ”altamente credibili”: date di esecuzioni, nomi di medici coinvolti nell’asportazione degli organi, descrizioni delle procedure mediche adottate per tale pratica. Il medico ha raccontato di aver lavorato in uno dei luoghi dove avvengono le esecuzioni ed in un forno crematorio: i detenuti, ha raccontato, vengono uccisi con un colpo alla nuca, poi vengono immediatamente portati su un’ambulanza dove vengono asportati gli organi entro due minuti dalla morte. I soldati vengono pagati dagli ospedali militari per questo ”servizio” 37 dollari a giustiziato, e gli organi vengono venduti a prezzi altissimi: un rene puo’ superare i 15mila dollari. Non basta, prima di essere cremate, alle salme dei giustiziati viene asportata anche la pelle delle mani, delle gambe, del petto e della schiena, viene conservata in una soluzione salina a basse temperature per essere utilizzata sulle vittime di ustioni. Wang ha raccontato di aver estratto lui stesso le cornee di un condannato. Il medico aveva chiesto ai suoi superiori di essere trasferito in un altro ospedale ma in cambio ha ricevuto critiche e la richiesta di scrivere un’autocritica promettendo di non esporre della pratica dell’esportazione e della vendita di organi di condannati a morte. E per questo Wang nella richiesta di asilo politico ha evidenziato di temere di essere perseguitato se dovesse tornare in Cina.


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