Non profit

Medicine, povertà e armi: tre emergenze da risolvere al g8

Da Civitas sono partite tre campagne nazionali per l'accesso ai farmaci, lo stop alle armi e la Tobin tax. Dureranno fino a luglio

di Redazione

Nasce un altro mondo: questo è lo slogan del World Social Forum, il coordinamento di associazioni antiglobalizzazione, che nel corso di Civitas, lo scorso fine settimana a Padova, ha lanciato tre campagne nazionali per cominciare a costruire “l’altro mondo” fatto di solidarietà e attenzione all’uomo invece che al profitto. Nei tre giorni della fiera sono state già 3500 le adesioni elettroniche arrivate al sito www.unimondo.org La prima campagna chiede l’introduzione della Tobin tax, un’imposta dello 0,1 -0,5% da applicare a tutte le transazioni valutarie. Si tratta di un’aliquota così bassa da non disincentivare gli investimenti produttivi e di medio-lungo periodo, ma capace di rendere più costosi quelli speculativi e di breve periodo, contribuendo a disincentivarli. Secondo una stima prudente, attraverso questa tassa, si potrebbero raccogliere tra i 90 e i 100 miliardi di dollari l’anno, una cifra che corrisponde al doppio di quanto viene oggi destinato alla cooperazione allo sviluppo. Il gettito sarebbe raccolto a livello nazionale dalle Banche Centrali che ne tratterrebbero fino all’80% per attività nazionali (servizi sociali, programmi per l’occupazione), destinando poi il restante 20% per attività internazionali (cooperazione, tutela dell’ambiente, ecc.). La seconda campagna riprende l’azione delle ong a favore dell’accessibilità ai farmaci essenziali per le nazioni povere, che ha visto recentemente la vittoria di Mandela in Sudafrica contro le multinazionali del farmaco. Ma l’Aids non è l’unica malattia per cui è necessario allargare l’accesso ai medicinali. Milioni di persone muoiono perché non possono pagarsi le cure necessarie e più del 75% della popolazione mondiale che vive nel Sud del mondo usa solo il 15% della quantità totale di farmaci prodotta sul nostro pianeta. Circa 10 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni muoiono per infezioni respiratorie acute, malattie intestinali, tubercolosi e malaria, malattie spesso facilmente prevenibili o curabili. Perciò il secondo obiettivo del World Social Forum è ridurre questa ingiustizia. Il terzo e ultimo obiettivo, contenuto della terza campagna, riguarda l’Italia, che è uno dei principali esportatori al mondo di armi leggere. Cioè, secondo la definizione Onu, “quelle che possono essere trasportate facilmente da una persona, da un gruppo di persone, a trazione animale o con veicoli leggeri”. E’ un mercato che sfugge quasi completamente al controllo del Parlamento sul commercio delle armi. L’11 maggio 1999 si sono unite 200 organizzazioni per lanciare l’International action network on small arms (Iansa), una rete per combattere il flagello dell’uso incontrollato di armi leggere. In Italia la Campagna sulle armi leggere è sostenuta da Amnesty International e si propone di impedire la modifica della legge 185/90, che ha introdotto un sistema di controllo su qualità e destinazione delle esportazioni. Altri obiettivi: regolamentare il commercio delle armi leggere, promuovere un Codice di condotta internazionale. Info: www.unimondo.org


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