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Medicine antidolore alle onlus, una legge rimasta sulla carta

Per un punto, o meglio per un regolamento che non è stato emesso vanno sprecati medicinali importantissimi per eliminare il dolore nei malati terminali...

di Antonietta Nembri

Per un punto, o meglio per un regolamento che non è stato emesso vanno sprecati medicinali importantissimi per eliminare il dolore nei malati terminali. Uno spreco che è stato valutato in 30 milioni di euro e che viene denunciato dall?associazione genovese Gigi Ghirotti. Il decreto legislativo 219 del 2006, recependo una normativa europea, aveva stabilito che i farmaci antidolore prescritti a un paziente e che non erano stati somministrati allo stesso, potessero essere messi a disposizione di onlus che assistono i malati oncologici. Si fa un gran parlare di cure palliative, ma per realizzarle occorre una reale accessibilità alle sostanze che combattono il dolore.

In prima fila in questa battaglia c?è l?associazione Gigi Ghirotti di Genova, nata nel 1984, che assiste a domicilio gratuitamente i malati di tumore in fase terminale e dal 1994 anche i malati di Aids. La Gigi Ghirotti, inoltre, in Liguria gestisce il primo hospice pubblico nella struttura dell?ex ospedale Pastorino. In occasione della Giornata nazionale del sollievo del 2006, il presidente dell?associazione Franco Henriquet aveva ricevuto un messaggio della ministra Turco nel quale si annunciava meno burocrazia nel campo delle cure palliative.

Ma a un anno dall?approvazione del decreto non sono state ancora individuate le «modalità che rendano possibile l?utilizzazione da parte di organizzazioni senza fini di lucro di medicinali non utilizzati, correttamente conservati e ancora nel periodo di validità», previste dall?articolo 157 del decreto stesso. Così i farmaci non utilizzati, che uno studio americano calcola in 315 dollari a malato solo per gli oppiacei, continuano a essere sprecati.

Info: www.gigighirotti.it – tel. 010.5222000


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