Formazione

Medicine alternative: Iss prepara studio per 2002

È in preparazione un Rapporto completo sull'argomento che dovrà anche dare indicazioni di qualità ed efficacia

di Gabriella Meroni

Tutto sulle medicine alternative: entro il 2002 sara’ pronta la “fotografia” completa delle terapie dolci in Italia, per scoprire quali e quante sono ma anche per capire se funzionano. E’ la promessa dell’Istituto Superiore di Sanita’ che, entro il prossimo anno, presentera’ un Rapporto conclusivo del progetto di studio avviato lo scorso anno. In arrivo anche un sistema per la valutazione e il controllo degli effetti indesiderati delle erbe medicinali, una sorta di fitovigilanza sul modello utilizzato per i farmaci tradizionali. Lo ha annunciato Roberto Raschetti, coordinatore del progetto, a margine del seminario sulle medicine non convenzionali che si e’ svolto oggi a Roma presso l’Iss. Gli esperti dell’Istituto sono impegnati a raccogliere i dati statistici e scientifici e a ‘pesare’ le informazioni sui rimedi alternativi pubblicate ogni giorno dai mass media. ”Il nostro lavoro – ha ricordato Raschetti – riguarda sia l’osservazione numerica che l’approfondimento scientifico, studiamo l’uso delle ‘altre’ medicine nella popolazione ma raccogliamo anche, sistematicamente, tutta la letteratura scientifica sull’argomento”. L’attenzione degli esperti e’ particolarmente concentrata sui rischi dei rimedi vegetali. ”Le erbe medicinali, usate dal 3-4% degli italiani, sono – ha aggiunto Raschetti – un problema da valutare con attenzione perche’ esistono rischi reali per la salute”. Il loro essere ‘naturali’, infatti non esclude la possibilita’ di interazione con i farmaci convenzionali ne’ di effetti collaterali. E non mancano le controindicazioni per pazienti con particolari patologie. ”Speriamo, all’interno di questo progetto sulle medicine non convenzionali, di definire un sistema di ‘fitosorveglianza’, come avviene per i medicinali tradizionali”, ha concluso Raschetti. In Italia, in realta’, ci sono gia’ gia’ forme di controllo volontarie’. ”Esiste – ha spiegato Gabriela Mazzanti, docente di farmacognosia all’Universita’ La Sapienza di Roma, intervenuta al seminario – un servizio di fitovigilanza a cura della Societa’ italiana di farmacologia, accessibile anche via Internet. E ci sono anche societa’ internazionali che forniscono indicazioni sulle piante medicinali. Ma sarebbe comunque molto importante avere una sistema di controllo ufficiale”. Per l’esperta un ‘buon uso’ delle medicine alternative e’ possibile solo in presenza di un’adeguata regolamentazione. ”Occorrono – ha concluso – piu’ regole, piu’ informazioni, piu’ vigilanza”.


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