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Medicina riabilitativa, arriva lo “sharing” del modello clinico

Maugeri “dona” alla comunità medico-scientifica i risultati di una sperimentazione di 4 anni. Il modello si chiama ICD-ICF ed è un insieme di indicazioni operative per la gestione delle informazioni sanitarie relative sia alle diagnosi di malattia e dei traumatismi sia al funzionamento e la disabilità associati alle condizioni di salute, sia alle procedure diagnostiche e terapeutiche

di Redazione

La Maugeri vuole condividere il proprio modello clinico con la comunità medico-scientifica. Lo ha detto l’amministratore delegato Gianni Giorgi, intervenendo a Pavia all’XI Convegno della Società Italiana di Riabilitazione di Alta Specialità – SIRAS, in corso proprio all’IRCCS Maugeri di Pavia.

Il modello clinico ICD-ICF, messo a punto già da tempo, prende il nome dai due codici di malattia e procedure (classificazione ICD9-CM) e di disabilità (classificazione ICF) stabiliti dalla Organizzazione Mondiale della Sanità-OMS ed è il risultato del lavoro quadriennale dei medici, psicologi, fisioterapisti e manager Maugeri, dando peraltro finalmente attuazione sistematica, per la prima volta, ai disposti normativi dell’Atto di indirizzo della Riabilitazione del 2011 e del Decreto Lea he fanno riferimento alla codifica ICF come base per il Progetto riabilitativo Individuale.

Il modello ICD-ICF è un insieme di indicazioni operative per la gestione delle informazioni sanitarie relative sia alle diagnosi di malattia e dei traumatismi sia al funzionamento e la disabilità associati alle condizioni di salute, sia alle procedure diagnostiche e terapeutiche, e rappresenta le fondamenta del processo di digitalizzazione dei percorsi interdisciplinari di cure specialistiche correlate delle malattie disabilitanti. Un modello alla base della indispensabile valutazione degli esiti in termini di autonomia, oltre che di sopravvivenza, dei ricoveri ospedalieri.

Informazioni che consentono la gestione del paziente, soprattutto anziano e cronico, con le nuove tecnologie digitali, indispensabili in un moderno “ospedale delle cure specialistiche internistiche e riabilitative”. Un nosocomio che, ha spiegato Giorgi, “poggia sulla gestione delle tante informazioni su diagnosi di malattia (ICD) e funzionamento (ICF), sulle procedure terapeutiche sia farmacologiche (PTF o piano terapeutico farmacologico) sia plastico-funzionali (progetto e programma riabilitativo individuale, PRI-pri) correlati”. Inoltre, a fronte di un evento acuto che richiede l’attività riabilitativa (es. scompenso cardiaco, ictus, Bpco)”, “il lavoro ospedaliero viene portato avanti per percorsi diagnostici terapeutici di cure, che vengono tracciati con la scheda di dimissione ospedaliera (SDO)”.

L’obiettivo resta “la valutazione degli esiti, possibile in base all’ICD-ICF, dei percorsi di cure in funzione dell’obbiettivo ‘più anni con meno limitazioni funzionali’”.

Secondo l’a.d. Maugeri, “la rilevante percentuale di pazienti, soprattutto anziani e cronici, con gravi e perduranti compromissioni nelle attività di vita quotidiana, rappresenta il principale problema dei sistemi di Welfare odierni. Pazienti ai quali le medicine specialistiche e riabilitative integrate sono in grado di dare una risposta appropriata, evitando le riacutizzazioni, e quindi nuovi ricoveri, evitando o, almeno contenendo gli esiti disabilitanti”.

Ma perché, dopo quattro anni di lavoro, Maugeri decide però di condividere con tutti gli interessati, quindi anche con chi potenzialmente è un concorrente, il frutto di una lunga riflessione e sperimentazione?

Giorgi è chiaro: «Perché la salute è un bene pubblico, è va condiviso. Pertanto è indispensabile che questo modello vanga discusso e migliorato con la collaborazione di tutti, così come è stato davvero frutto di un lavoro corale in Maugeri, di cui ringrazio tutti. E anche perché è in questo modo che le Autorità potranno attivare adeguati sistemi informativi di rilevazione e di valorizzazione delle performance oltreché della complessità degli interventi assicurati».

«D’altra parte Albert Bruce Sabin», ha proseguito Giorgi, «non volle brevettare il suo vaccino anti-Polio, per quanto subisse pressioni da varie parti. Noi non abbiamo certo l’ardire di paragonare questo lavoro a quella grandiosa scoperta, che salvò migliaia di bambini in tutto il mondo, ma la Medicina avanza per condivisione di risultati e per confronto critico. La Medicina riabilitativa in particolare», ha concluso Giorgi, «ha bisogno di costruire un percorso condiviso di misurazione degli esiti e dei gradi di autonomia che può far riguadagnare ai pazienti».

La condivisione del modello clinico avverrà sul sito www.icsmaugeri.it, dove sarà messa a disposizione tutta la documentazione del caso e, previa registrazione gratuita, sarà possibile attivare la condivisione degli strumenti messi a punto, in particolare del Nomenclatore sistematico delle prestazioni riabilitazioni riabilitative.

Già due importanti realtà della sanità privata, COF Lanzo Hospital Spa e la Fondazione Ospedale San Camillo di Venezia, hanno deciso adottare il modello clinico ICD-ICF.


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