Welfare

Medici di prima linea sul molo dei profughi

Infezioni intestinali e della pelle, malattie infettive e bronchiti acute che mettono soprattutto a rischio la vita dei bambini. Un’emergenza ancora troppo trascurata

di Mariateresa Marino

Quattromila immigrati sono annegati dal 1990 ad oggi nel mar mediterraneo nella speranza di raggiungere la Spagna. Ai Curdi nel loro viaggio attraverso il mare per raggiungere l?Italia è andata meglio. 835 di loro sono riusciti nei giorni scorsi a sbarcare a Soverato in provincia di Catanzaro salvi ma ammalati. Malattie infettive della pelle, complicazioni respiratorie e bronchiti acute, gravi infiammazioni intestinali, sono il carico di patologie approdate con loro. Patologie «di nessun pericolo per gli italiani», afferma Aldo Morrone, primario del reparto malattie infettive all?Ospedale San Gallicano di Roma e tra i responsabili dell?Istituto di medicina delle migrazioni di Roma, «ma che possono mettere a rischio soprattutto la vita dei bambini arrivati con i profughi». «I bambini – afferma Morrone, da anni medico in prima linea per il diritto alla salute degli immigrati – sono quelli che rischiano maggiormente. L?emergenza sanitaria esplosa in Italia con l?arrivo dei profughi ha fatto si che le aziende sanitarie locali si attivassero per offrire le cure adatte e necessarie alla salvaguardia della salute dei curdi, tuttavia la medicina messa in atto, secondo l?opinione di Salavatore Gerace responsabile del Poliambulatorio della Caritas diocesiana di Roma, nasce da un?emergenza e come tale soffre delle carenze strutturali legate ad una politica di questo tipo. «In Italia – dichiara Gerace – non esiste una vera politica sanitaria a favore degli immigrati, manca completamente un coordinamento nazionale formato da medici specialisti che in casi come questo dello sbarco dei curdi, possa offrire le linee di un intervento razionale per l?accoglienza non solo politica e sociale degli immigrati ma soprattutto sanitaria. Per informazioni Ospedale San Gallicano , Roma, telefono: 06/585431


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA