Formazione

Mediatori dello sport: contro la violenza costruire reti sociali

Il mondo dello sport si è aperto e ha ammesso il bisogno di persone che sappiano fare relazione tra i vari protagonisti come dirigenti sportivi e allenatori...

di Carmen Morrone

Il master si chiama Sport e management psicosociale: sviluppare la cooperazione e mediare i conflitti. Sei anni fa è stato una scommessa e oggi i suoi diplomati hanno un placement del 100%.

«Il mondo dello sport si è aperto e ha ammesso il bisogno di persone che sappiano fare relazione tra i vari protagonisti come dirigenti sportivi e allenatori, arbitri, calciatori e famiglie nel settore dello sport giovanile». La spiegazione è di Caterina Gozzoli, direttore del master organizzato dall?università Cattolica di Milano. In aula, a febbraio, si è parlato degli scontri tra tifosi e forze dell?ordine davanti allo stadio di Catania in occasione del derby Catania e Palermo: «La violenza dentro e fuori richiama da un lato la fragilità delle reti sociali e dall?altro la condizione di solitudine in cui vivono alcune persone e tra queste ci sono persone più esposte, più fragili. La fragilità sociale non riesce ad assorbire l?emarginazione, che non significa povertà economica, ma quel disagio che colpisce tutti gli strati della popolazione. E poi assistiamo alla diffusa ansia dell?essere in uno scenario pubblico, come la tv e lo stadio, per mettersi in mostra».

Tra i partecipanti al master ci sono neolaureati e professionisti del settore sportivo. «Il corso intende dare gli strumenti per progettare e gestire iniziative caratterizzate da molteplici interlocutori, figure che sappiano far leva sullo sport come strumento sociale valorizzando le caratteristiche che promuovono e rinforzano il legame fra le persone e i contesti di vita». Il bando per l?edizione 2007-2008 uscirà a settembre.

Info: www.unicatt.itwww.scuolapsigemelli.it


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