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Mediatori culturali, la Regione Lazio ne riconosce il ruolo

Con una delibera regionale, la figura del mediatore è oggi riconosciuta a tutti gli effetti. La Regione supplisce così alla mancanza di una direttiva nazionale

di Redazione

La Giunta regionale del Lazio ha delineato con una delibera il ruolo del mediatore culturale. Lo riporta l’Ufficio pastorale migranti. Secondo la delibera, il mediatore svolge attività di mediazione tra cittadini immigrati e società locale, promuovendo, sostenendo e accompagnando le parti “nella rimozione delle barriere culturali e linguistiche; nella promozione sul territorio della cultura di accoglienza e dell’integrazione socio-economica; nella conoscenza e nella pratica dei diritti e dei doveri vigenti in Italia, in particolare nell’accesso e nella fruizione dei servizi pubblici e privati”. In genere il mediatore è un immigrato o “comunque una persona che, per esperienza di migrazione o di prolungata residenza all’estero, conosce i codici linguistici e culturali della popolazione migrante di riferimento”.

La delibera della Giunta regionale “si colloca in un cammino che vede l’assenza di una legislazione nazionale”, spiega Parolina Peric, componente del direttivo del Forum per l’intercultura della Caritas diocesana di Roma. “Le Regioni hanno cominciato a muoversi perché competenti in materia di formazione professionale”.


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