Non profit

Medaglia del Presidente della Repubblica per Dynamo Camp

Tanti gli ospiti e visitatatori all'open day della struttura per l'accoglienza dei bambini malati di Limestre

di Riccardo Bagnato

Limestre (PT) – In oltre 4mila sono venuti oggi a visitare Dynamo Camp, in occasione dell’annuale “Open Day”. Fra questi molti cittadini dei paesi vicini, ma anche autorità, personalità della politica e dell’economia, come Fausto Bertinotti, il governatore toscano Enrico Rossi, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, la guida di Confindustria Toscana Antonella Mansi e l’eurodeputato Leonardo Domenici con la famiglia e, a sorpresa, un messaggio accompagnato da un’onerificenza del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in favore dell’attività.

A fare gli onori di casa, il presidente e fondatore del Camp, Vincenzo Manes, che ha voluto ringraziare il Presidente della Repubblica della medaglia al riconoscimento per l’impegno sociale, mostrandola ai visitatori. Dopo di lui, è toccato a Serena Porcari, consigliere delegato dalla Fondazione Dynamo, illustrare i numeri, le attività principali e gli obiettivi dei prossimi mesi. 

«Tra il 2006 e il 2009 — ha spiegato la Porcari — abbiamo raccolto 8 milioni di euro. Il sogno è quello di raggiungere i 2 milioni di euro annui di contributo per ospitare 1000 bambini. Potendo contare sulla formula del 60/40: 1.500.000 di euro raccolti con il fundraising, altri grazie alla disponibilità verso aziende che intendono organizzare proprie attività negli spazi del camp, e il resto con l’aiuto di programmi legati al pubblico (che oggi incide solo per l’1% delle entrate del campo, ndr) ».

Un’illustrazione inframmezzata dai volti, le storie e le passioni di volontari e ragazzi ospiti nel camp, dove ognuno a proprio modo “ha dimostrato cosa significa avere coraggio” ha ottolineato Manes.

Qui, infatti, vengono ospitati ragazzi e ragazze dai 7 ai 17 anni con patologie gravi, come lesioni cerebrali, sindromi inibitorie e problemi oncologici sulla scia del modello lanciato dall’attore Paul Newman con la sua associazione Hole in the Wall. Un team di medici e infermieri garantiscono le cure necessarie, mentre oltre 400 volontari suddivisi in turni o sessioni stagionali accompagnano i ragazzi e le ragazze alla riscoperta delle proprie capacità e della propria dignità.

Piscina, struttura per l’arrampicata, una fattoria, un teatro, una mensa, cabin dove dormire, il tutto in all’interno di un’oasi naturalistica del Wwf. Ma non solo: attività creative di ogni genere e un’art factory. Non tanto laboratori né lezioni di tecnica: ma un dialogo aperto con il mondo di un artista disponibile all’incontro, con le sue opere ed i suoi codici di espressione per lasciare che i ragazzi rielaborino e liberino la propria espressività. Per finire con Radio Dynamo, l’ultimo nato, che si propone di interagire in modo culturalmente ed emotivamente stimolante, creando una comunicazione permanente tra i giovani e la famiglia Dynamo intesa come insieme di volontari, animatori e rappresentanti dell’associazione anche quando il Camp non è operativo.

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