Volontariato

Mcl: la Pacem in Terris 40 anni dopo, per riflettere

A 40 anni dall’Enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII, Mcl ha in programma, per giovedì 10 aprile, una riunione straordinaria per una riflessione approfondita sul tema

di Paolo Manzo

A quarant?anni dall?Enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII, il Movimento Cristiano Lavoratori ha in programma, per giovedì 10 aprile, una riunione straordinaria del Comitato Esecutivo Nazionale, per una riflessione approfondita sul tema. ?Il riconoscimento dei diritti costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace? ha affermato il Presidente Nazionale Mcl Carlo Costalli presentando l?iniziativa. ?Questi valori non sono negoziabili. La dignità della persona e dei suoi diritti – doveri non sono oggetto di trattativa. La Pacem in Terris rivela su questo punto tutta la sua attualità. Giovanni XXIII afferma che la pace è il massimo impegno necessario, e che questa pace si fonda sul rispetto della dignità della persona?. Quarant?anni dopo Giovanni Paolo II ha ripreso con forza questo tema, già affrontato nel suo recente discorso in Parlamento: ?Il nuovo secolo da poco iniziato porta con sé un crescente disegno di concordia, di solidarietà e di pace tra le nazioni: è questa l?esigenza ineludibile di un mondo sempre più interdipendente e tenuto insieme da una rete globale di scambi e di comunicazioni in cui tuttavia spaventose disuguaglianze continuano a sussistere?. ?Il terrorismo planetario, le guerre dimenticate del Sud del Mondo, la proliferazione incontrollata di armi di distruzione di massa, lo stallo in cui si trovano importanti questioni di cooperazione internazionale come il negoziato sulle regole del commercio e l?effettiva lotta alla fame, la situazione ambientale che mette in pericolo le sorti del pianeta, la crisi dell?istituto familiare, l?incertezza dei giovani che non trovano lavoro, il difficile equilibrio tra diritto al lavoro e competitività delle imprese, l?evoluzione dei sistemi educativi, la manipolazione genetica, segnano il nostro tempo e attendono dai cattolici una parola profetica? ha affermato ancora Costalli. ?La Dottrina sociale della Chiesa non può essere archiviata?.


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