Famiglia

McDonald’s: il futuro non è solo nell’hamburger

Il gigante della ristorazione mondiale pensa di trasformare i propri locali in punti vendita di altri beni

di Gabriella Meroni

I vertici della societa’ liquidano il progetto con le parole ‘estensione del mercato’, ma la nuova idea balenata in capo al ‘management’ di Mc Donald’s potrebbe mutare radicalmente il futuro della prima catena mondiale di ‘cibo veloce’. Forte di un patrimonio clienti giornaliero di 46 milioni di unita’ distribuiti in 30.000 locali sparsi per il globo, Mc Donald’s sta seriamente pensando di allargare le proprie aspettative commerciali affiancando all’ attivita’ di ristorazione quella di vendita di beni di largo consumo. Una mossa che permetterebbe di utilizzare in maniera creativa gli ampi spazi posseduti all’ interno dei ristoranti, primo patrimonio della societa’, con la loro capillare distribuzione sul territorio. ”Dobbiamo pensare a noi come un retailer” – e’ stata la laconica considerazione di Mathew Paull, direttore finanziario di Mc Donald’s – in modo da sfruttare al massimo la penetrazione sul mercato mondiale garantita dalla visibilita’ delle sedi e la loro possibilita’ di accogliere al proprio interno settori specifici per la vendita di altri prodotti oltre ad hamburger e milk-shake. Cosa che stanno gia’ facendo, negli Stati Uniti, diversi istituti di credito con piccoli uffici aperti dentro a supermercati e il produttore di scarpe sportive Reebok che vendera’ nuovi modelli all’ interno di negozi specializzati in musica e dischi. A traghettare la multinazionale dei fast food verso il mondo della distribuzione, viene fatto notare da diversi analisti, potrebbero essere Jeanne Jackson e Edward Brennan attuali direttori della societa’ e attivi, in precedenza, proprio nel settore del ‘retail’, rispettivamente presso Wal Mart e Banana Republic (marchio della catena d’ abbigliamento Gap) e Sears. Unico punto interrogativo, la scelta dei prodotti destinati a essere venduti nei ristoranti della catena. Le prime ipotesi formulate da analisti e esperti del settore riguardano il campo dei prodotti per famiglie (clientela di riferimento per Mc Donald’s), con un occhio particolare verso la Walt Disney che potrebbe vendere i propri giocattoli accontentando i piu’ piccoli, o viaggi verso i parchi tematici americani e europei, solleticando gli adulti verso una vacanza divertente. Quotata, ancora, l’ ipotesi della vendita di piccoli gadget e di merchandising, mentre sembra perdente in partenza (e sostanzialmente scartata) quella dell’ abbigliamento: impossibile, infatti, far coesistere lo charme di abito di classe con l’ odore di fritto tipico di un fast food.


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