Volontariato

Mauthausen, matricola 53350

Letture d'estate - Dell’Amico: ricordi dal lager

di Riccardo Bagnato

«Non avrei più rivisto i miei, non avrei più baciato la mia ragazza, non avrei più camminato per le strade della mia Milano, non sarei più stato un uomo libero». Sono passati sessant?anni da quel 1945 in cui l?Italia ritrovò il coraggio del proprio destino. E poco più di un anno da quando l?autore di queste parole è scomparso: matricola 53350 nel lager di Mauthausen, socialista, partigiano, presidente onorario dell?Università della terza età di Modena, Carlandrea Dell?Amico ha cominciato a «riempire fogli bianchi, un?infinità di fogli bianchi che si spargevano sul tavolo insieme al mio strazio che rinasceva, grave e dolce nello stesso tempo», una notte diversa dalle altre, dopo aver chiacchierato con un amico di quel periodo «il più triste, più allucinante, più doloroso della mia vita». Un?ottantina di pagine dal titolo Un pugno di ricordi, in cui ogni parola ha il peso di dolore e di speranza, ogni aggettivo sostituisce il pianto di ieri, ogni verbo la rabbia per ciò che è stato e che potrebbe ripetersi. E una domanda: perché proprio io? In cui si consuma la piccolezza dell?essere – dell?essere stati un giorno – morti, e per il resto della vita sopravvissuti. Un libro che non permette l?esilio: non è lo scrittore del momento, non si trova fra i best seller, nessuno spot in tv o sui giornali, solo un sito web a cui rivolgersi per chiederlo (www.utemodena.it), e la volontà di uscire dalle abitudini per entrare nella storia. Di un uomo, di una generazione e della propria terra. Carlandrea Dell?Amico UN PUGNO DI RICORDI Edizioni il Fiorino, pp. 85, edizioni.ilfiorino@virgilio.it


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