Politica

Mauro Biani si “arrende”

Dopo il caso Brunetta su Vita magazine la nuova vignetta del disegnatore romano

di Redazione

Un uomo che alzando le braccia e lasciando cadere la penna e dichiara: «Ok sono circondato…Dai mi arrendo! Ho capito, ho capito…». È così che si vede Mauro Biani nella vignetta che firma sul prossimo  numero di Vita magazine in uscita venerdì 3 ottobre. Il riferimento è, ovviamente, alla bufera mediatica che lo ha investito dopo la pubblicazione del cartoon anti-Brunetta pubblicato sull’inserto «M» dell’Unità.
Biani è anche uno storico collaboratore del nostro settimanale. 

Biani, che fai, ti arrendi?
Sì, sì. Dopo il bombardamento di questi giorni faccio un passo indietro.

Con tanto di scuse a Brunetta?
Eh no. Non credo che la satira si debba mai scusare. Questo non toglie che se in questo caso, come in altri, che se la mia penna avesse offeso qualcuno, me ne dispiaccio.

Però quella pistola impugnata contro Brunetta…Dovevi proprio mettercela?
Dipende tutto da come la si vuole interpretare. La mia intenzione era quella di mettere con le spalle al muro un governo che fa tanti proclami e propone una realtà che non corrisponde alle sempre più crescenti sacche di disagio sociale che, almeno io, vedo in questo Paese. Brunetta con le sue compagne antisprechi mi sembrava un personaggio calzante in questo senso.

Ma la pistola?
Ma guarda che la pistola è impugnata da un pazzo. Che io ho rappresentato con quel ragazzo finlandese che ha sparato ai suoi compagni di scuola qualche giorno fa. In ogni caso non penso che una vignetta possa spingere qualcuno a schiacciare un grilletto. Detto questo a Brunetta auguro lunghissima vita.

La rifaresti?
Direi di sì, anche se forse non è il mio miglior lavoro. Il mio obiettivo non è mai dividere i lettori su base politica, ma al contrario, punto a sparigliare, a sorprendere.


Chi è Mauro Biani: il vignettista, erede di Capitini

Mauro Biani, 41 anni, sposato, due figli, oltre a collaborare con diverse testate è un educatore professionale del Villaggio Eugenio Litta, centro romano specializzato nel disagio psichiatrico, presso il quale nel 90/91 ha svolto, da obiettore di coscienza, il servizio civile. Nel suo curriculum anche 30 anni di scoutismo passati nel gruppo Roma 140 dell’Agesci.
Biani, infine, da anni è vicino al Movimento non violento. Pubblicare regolarmente su “Azione non violenta”, l’house organ dell’associazione ed ha partecipato a numerose marce della Pace Perugia-Assisi

Il comunicato del Movimento non violento

La nonviolenza è la forza della verità. L’ha detto Gandhi, e quindi c’è da
credergli. E allora sforziamoci di cercarla questa verità, anche nella
paradossale vicenda della vignetta “incriminata”, pubblicata su L’Unità,
accusata di istigazione alla violenza armata contro Brunetta. Il
quotidiano Libero gli ha dedicato la prima pagina di ieri, con un attacco
pesante. Il Ministro Gasparri l’ha dipinto come un pericoloso terrorista.
Ma chi è ‘sto Biani? E’ un vignettista bravissimo, e generoso. Ha vinto
premi per il suo lavoro satirico, pubblica su moltisimi giornali. Da anni
presta gratuitamente la sua opera per illustrare la rivista Azione
nonviolenta, fondata nel 1964 da Aldo Capitini, l’ideatore della grande
Marcia per la pace Perugia-Assisi. Biani è il disegnatore ufficiale del
Movimento Nonviolento. Biani è anche scout, lavora nel settore
dell’handicap, chi lo conosce sa che è persona buona e di grande
disponibilità. E’ un vero amico della nonviolenza.
E allora, perchè ha fatto una vignetta così truce? E’ impazzito? Ha una
doppia personalità? Senza voler entrare nell’ampio dibattito su cosa sia
la satira, sulla libertà di critica, sull’espressione artistica, eccetera,
a noi pare che Biani abbia semplicemente messo in disegno una semplice
verità: che la violenza non è solo quella delle armi, ma anche quella
delle parole e delle strutture ingiuste, e che violenza chiama violenza.
E’ un insegnamento “antico come le montagne”: la spirale di violenza si
spezza solo con la scelta della nonviolenza.
Allora appare chiaro che a chiedere scusa all’opinione pubblica non deve
essere il vignettista, ma chi la violenza semina. Chieda scusa Borghezio a
tutto l’islam, chieda scusa Bossi ai terroni, chieda scusa Berlusconi a
tutti i coglioni che votano diversamente da lui, chieda scusa Brunetta a
tutti gli impiegati pubblici pagati meno di mille euro al mese.
La nonviolenza è la forza della verità, espressa anche con un disegno
scomodo.

Mao Valpiana
Direttore di “Azione nonviolenta”
del Movimento Nonviolento

 

Per rivedere la vignetta incriminatahttp://maurobiani.splinder.com/


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA