Formazione

Maturità, rebus a punti

Arriva il nuovo sistema di valutazione per gli esami. Ma come funziona nessuno lo sa (neppure Berlinguer)

di Carlotta Jesi

Crediti scolastici, bonus formativi ?alza media?, volontariato, corsi estivi e perfino partite di calcetto. Ma è proprio vero che, da quest?anno, alla maturità vale tutto? Che invece di vocabolari e facce bianche, il 23 giugno mezzo milione di studenti italiani si presenteranno agli esami con una ?raccolta punti? più preziosa di qualunque ?soffiata? sul titolo degli scritti? Non proprio. A creare confusione sull?ultima maturità del secolo, rivista, corretta e ribattezzata ?Esame di Stato? dal ministro Berlinguer, sono dall?inizio di giugno i ?crediti scolastici? e ?formativi?. Un nuovo sistema di valutazione importato da Inghilterra e Usa che, in teoria, doveva consentire di giudicare la maturità degli studenti in base a tutto il loro vissuto scolastico e non solo a un esame formale. Ma solo in teoria. Perché in pratica, l?idea di accumulare negli ultimi tre anni delle superiori esperienze extra scolastiche come il volontariato nella società civile o corsi di formazione all?estero da trasformare in ?crediti?, è la riprova di una riforma della scuola appena abbozzata e non costruita per gli studenti. Innanzitutto perché non ci sono chiare istruzioni. Se, infatti, i crediti formativi sono chiaramente definiti dal decreto ministeriale n. 34 del 10 febbraio 1999 come «esperienze acquisite in ambiti e settori della società civile legati alla formazione della persona e alla crescita umana, civile e culturale quali quelli relativi alle attività culturali, artistiche e ricreative, alla formazione professionale, al lavoro, all?ambiente, al volontariato, alla solidarietà, alla cooperazione e allo sport», molto meno chiaro è come, da chi e quanto essi debbano essere valutati. «I primi a porsi queste domande sono gli studenti», spiega a ?Vita? Silvana Stifano, dell?Ufficio Scuola della Fivol. La Federazione italiana per il volontariato che alla riforma aveva inizialmente creduto, organizzando per gli studenti del ?Seneca? di Roma un corso sulla legalità nell?economia civile valevole per i ?crediti formativi?. «Salvo poi non riuscire a capire quanti punti valeva, se davvero tutti i corsi erano gratuiti come il nostro oppure no e registrare un po? di malcontento tra i ragazzi. Che non sanno se le esperienze extra scolastiche vanno approvate prima di essere effettuate e se per ottenere dei ?bonus? valgono solo i corsi organizzati da qualche amico dei loro professori», aggiunge Stifano. A queste perplessità certo non risponde il decreto ministeriale: oltre a una certificazione dell?attività svolta firmata dall?ente o dall?associazione interessata e la convalida dell?Autorità diplomatica o consolare se a ?crescere come persone? si è andati all?estero, per decidere dei crediti formativi secondo il ministero bastano ?per i candidati interni e i candidati esterni, rispettivamente, i consigli di classe e le commissioni d?esame che potranno avvalersi del supporto fornito dall?amministrazione scolastica e di un apposito Osservatorio nazionale sugli esami di Stato?. Sì, ma quanti punti vale ciascuna attività? Aiutare un tossicodipendente vale quanto giocare a pallavolo? Nessuno lo sa con esattezza. «Secondo le lettere del ministero, il credito formativo servirebbe a incrementare il credito scolastico», spiega il Professor Luigi Mariani, preside del liceo scientifico Enriquez di Lissone. «Ma non tutte le scuole li interpretano e valutano allo stesso modo. Ci vorrebbe più chiarezza, magari una scala di equivalenze come per i crediti scolastici». Quelli che vengono attribuiti agli studenti meritevoli dal Consiglio di classe nello scrutinio finale di ciascuno degli ultimi tre anni delle superiori in base al profitto, l?assiduità della frequenza, l?interesse e l?impegno nella partecipazione al dialogo educativo. Secondo il Dpr. n. 323 del 23 luglio 1998, alla fine dei tre anni, i punti ottenuti con i crediti scolastici da sommare al voto di maturità non possono essere più di 20 e vanno assegnati secondo una precisa scala di equivalenze, consultabile su Internet: www. istruzione.it/ne 990212.htm Che sui crediti formativi e sulle relativi istruzioni regni sovrano il caos è testimoniato anche dalla recente vicenda dell?Istituto Industriale Cossa di Pavia, il cui collegio docenti aveva inserito l?ora di religione tra le esperienze commutabili in crediti scolastici da portare alla maturità, salvo poi incassare la reprimenda di Berlinguer a cose fatte. «Qui invece di semplificare le cose le abbiamo complicate», conclude il professor Mariani. «L?idea di corsi di formazione ed esperienze pratiche serviva soprattutto per gli Istituti tecnici e industriali. Se vogliamo applicarla al liceo, ci vogliono istruzioni precise». A pochi giorni dall?esame di maturità, insomma, insegnanti e studenti non hanno le idee chiare. Certo, una soluzione per il 23 giugno si riuscirà in qualche modo a rattopparla. Ma a che prezzo? Queste le esperienze acquisite in attività extrascolastiche che danno luogo ai crediti formativi: Impegno di volontariato Formazione alla persona Formazione alla crescita umana Tutela dell?ambiente Attività di assistenza Cultura e diritti umani Attività di solidarietà sociale Cooperazione allo sviluppo Attività sportive Calcolateli così Innanzitutto chiariamo un equivoco: non è vero che con i crediti scolastici e formativi studiare diventa un optional. Anche se il nuovo sistema di valutazione amplia il ?raggio? delle materie in base a cui si è giudicati maturi, i punti guadagnati con i crediti crescono in maniera direttamente proporzionale alla media!!!. Immaginate, per esempio, di far parte di un Consiglio di classe che a fine anno, in sede di scrutinio, deve decidere quanti punti di credito scolastico assegnare a una classe di terza liceo. Oltre all?assiduità della frequenza scolastica, l?interesse e l?impegno nella partecipazione al dialogo educativo, i professori terranno conto della media. Con quella del sei per esempio, i punti assegnabili variano da due a tre, mentre se la somma dei voti divisa per il numero delle materie oscilla tra 6 e 7, si possono ottenere fino a 4 punti. Con una media tra l?8 e il 10, invece, i punti assegnati dal credito scolastico raggiungono quota 6. Per imparare a calcolare i punti che vi spettano, potete consultare la scala di equivalenze stabilite dal D.R.P del 23 luglio 1998, N. 323 all?indirizzo Internet www.istruzione.it/ne990212.htm


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