Matteo, quale ruolo all’imprenditorialità sociale nel semestre di presidenza europea dell’Italia?

di Filippo Addarii

Matteo,

Ci sono centinaia di migliai di ragazzi che guardano all’imprenditorialità’ sociale come a una soluzione per il loro futuro; milioni di Italiani che ne sono in un qualche modo coinvolti e credono che questa visione dell’impresa rappresenti una soluzione per il loro benessere.

Hai inserito l’hai inserita nell’agenda dell’Italia che, tra quattro mesi, si trovera’ alla testa dell’Europa?

Capisco che tu sia molto occupato a smantellare vecchi baracconi statali, a mandare in pensionamento forzato un’intera generazione di burocrati piu’ vecchi degli uffici dove hanno messo radici, e a forzare il paese ad aprirsi  al Ventunesimo Secolo, ma saprai meglio di me che oggi i giochi si fanno a Bruxelles e che l’Italia non puo’ continuare a perdere terreno in Europa.

Usa la carta dell’imprenditorialita’ sociale per rottamare il dibattito sfittico e disarmante sul futuro dell’Europa e ricentrarlo su  un nuovo modello di sviluppo che sia vincete per l’economia, la societa’ e l’ambiente. In fondo questa e’ la filosfia di fondo della strategia economica europea – Europe 2020 – e il sogno di ogni cittadino per se’ e per i propri figli.

L’Italia ha una lunga tradizione che va ben al di la’ dell’interpretazione ottusa di impresa sociale che danno certi tradizionalisti nostrani, ed e’ un pulluare di nuove iniziative. Costruisci su questo quando il paese avra’  in mano le redini della presidenza europea.

Sara’ un momento crtitico e di trasformazione di tutta l’Unione. A Maggio ci saranno le elezione del Parlamento, dopodiche’ tutte le massime cariche nelle istituzioni europee ranno rinnovate. E’ l’occasione  rompere con l’immobilismo degli ultimi anni.

Se riuscirai in questo vedrai che non soltanto gli Italiani, ma tutta l’Europa ti seguira’.

Questi sono le azioni che ti possono far portare a casa il risultato:

1) Definire gli standard europei per la misurazione d’impatto sociale che valgano tanto per le politiche pubbliche quanto per i mercati finanziari;

2) Rilanciare l’agenda sugli investimenti sociali una riforma strutturale e di lungo respiro del Welfare State attraverso la partecipazione del privato in tutte le sue fasi: dalla programmazione, al finanziamento e all’erogazione dei servizi;

3) Rilanciare l’iniziativa europea sull’imprenditorialita’ sociale per superare i limiti tanto della  CSR che del non-profit, e per creare le condizioni per l’emergere di un vero e proprio Mercato Unico dell’Impresa Sociale (Social Single Market)

4) Riallacciare l’agenda europea sull’imprenditorialita’ sociale a quella del G8 sulla finanza d’impatto per poi estenderla al G20 e facendo diventare questa una linea di politica internazionale per lo sviluppo e la sostenibilita’

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