Quirinale

Mattarella: «Servono interventi urgenti nelle carceri»

Il capo dello Stato, durante un incontro con la Polizia penitenziaria, ha rinnovato il suo appello ad intervenire sull’assistenza sanitaria negli istituti, per combattere il sovraffollamento e il numero dei suicidi, saliti a 23 dall’inizio dell’anno

di Ilaria Dioguardi

Nel 2024 si registra, in media, un suicidio ogni tre giorni tra i detenuti, ai quali bisogna aggiungere tre agenti della Polizia penitenziaria che hanno deciso di togliersi la vita. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella continua ad avere a cuore la situazione problematica degli istituti penitenziari e non perde occasione per lanciare appelli. «Ci sono ostacoli che gravano sul vostro compito e le vostre attività. Ostacoli che richiamano il compito di altre istituzioni. Il sovraffollamento carcerario rende difficile il vostro lavoro più di quanto dovrebbe essere», ha detto il capo dello Stato, rivolgendosi ad una rappresentanza della Polizia penitenziaria che ha incontrato al Quirinale.

L’esigenza di assistenza sanitaria

«Le carenze di organico pesano sovraffaticando il compito di ciascuno di voi. Quello che forse ora è l’elemento prioritario è l’esigenza di assistenza sanitaria dentro gli istituti penitenziari, che è un’esigenza diffusa, ampia, indispensabile, la mancanza della quale fa sì che su di voi ricadano esigenze, sollecitazioni, richieste che non rientrano nei vostri compiti e nelle vostre funzioni. Per questo», ha ribadito, «è indispensabile che si affronti sollecitamente questo aspetto, quello di un’efficace assistenza sanitaria dentro gli istituti penitenziari. Tutti questi aspetti richiedono interventi urgenti, il completamento di organici, risposte al sovraffollamento carcerario e, ripeto, sopra ogni cosa assistenza sanitaria. Il numero dei suicidi nelle carceri dimostra quanto sia importante e indispensabile affrontarlo immediatamente con urgenza».


23 suicidi in 79 giorni

Sono saliti a 23 i suicidi nelle carceri italiane, in 79 giorni. Gli ultimi tre sono avvenuti la scorsa settimana, a distanza di poche ore l’uno dall’altro, negli istituti di Pavia, Teramo e Secondigliano: si sono tolti la vita tre ragazzi, rispettivamente di 26, 20 e 33 anni. «Tre detenuti che si suicidano in un giorno segnano il fallimento delle istituzioni», ha dichiarato Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, sul sito dell’associazione. «Ogni suicidio è un atto a sé ma, quando sono così tanti, evidenziano un problema sistemico. Il sovraffollamento trasforma le persone in numeri di matricola, opachi agli operatori. Vanno prese misure dirette a ridurre drasticamente i numeri della popolazione detenuta».

La foto in apertura è di Marco Alpozzi per Agenzia LaPresse.

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